I ricordi non si lavano
LA DENUNCIA DELLA PSICHIATRIA
Aurora Frola denuncia la psichiatria ne “I ricordi non si lavano”, criticando una società che dà il nome di un disturbo a ogni emozione.
Angelica, protagonista dell’opera, si fa portavoce di una battaglia sociale, lottando contro un sistema che vuole curare il suo mal di vivere attraverso “pillole magiche”, che addormentano la razionalità.
Angelica viene iniziata agli psicofarmaci da un medico frettoloso e superficiale, che, senza ascoltarla, le propone farmaci psicotropi come soluzione a un suo problema emotivo.
“Inizia qui la mia maledizione, con la cura di un sintomo che nasconde un segreto”, scrive così la protagonista, intraprendendo la sua folle corsa verso l’ autodistruzione. Queste sostanze le aprono un varco dentro, dirigendola verso l’uso di altre droghe, mai assunte prima.