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R.D. Laing

R.D. Laing

"Se la razza umana sopravvive, ho il sospetto che gli uomini del futuro, guarderanno indietro alla nostra epoca illuminata come un vero e proprio Age of Darkness (Era dell'oscurità)... Si vedrà che quello che era considerato malattia era  una delle forme in cui,  attraverso la gente comune,  la luce ha iniziato a irrompere nelle nostre fin troppo chiuse menti ".

"L'esperienza e il comportamento che viene etichettato schizofrenico è una strategia particolare che una persona inventa, al fine di sopravvivere in una situazione insostenibile."

Analizzato dallo psicoanalista inglese Charles Rycroft presto sviluppò una visione della psicopatologia del tutto originale. In alcuni saggi famosi propose un nuovo punto di vista sulla malattia mentale. In particolare scrisse sulla condizione schizoide e sulla psicosi.
Nel suo primo libro, L'io diviso (The divided self, Glasgow 1955), pubblicato a soli ventotto anni, dichiarava apertamente di ispirarsi alla filosofia esistenzialista e definisce la sua prospettiva "psichiatria esistenziale", nella linea di Karl Jaspers e Ludwig Binswanger, dai quali in seguito, a partire da "La politica dell'espereinza", si allontanò per dar luogo all'esperienza antipsichiatrica.
Fu uno dei primi medici a descrivere la malattia mentale come una forma di "esperienza" esistenziale o punto di vista che, in linea di principio, è perfettamente comprensibile agli altri e dotato di senso. In particolare, in L'io diviso suggerisce come le problematiche inerenti all'insicurezza ontologica del singolo individuo si intreccino con la variegata fenomenologia delle turbe psichiche.
A partire da queste riflessioni svilupperà la tematica, centrale negli psichiatri che a Laing e all'antipsichiatria faranno riferimento, delle dinamiche di invalidazione tipiche delle famiglie schizofrenogeniche. Si leggano a proposito sia "La politica della famiglia" che "Follia e normalità nella famiglia".

Laing fu tra i principali ispiratori del movimento detto antipsichiatria, una corrente scientifica di cui tuttavia non arrivò a condividere le conclusioni più estreme. In particolare, volle continuare a definirsi uno psichiatra, sostenendo l'esistenza della malattia mentale, intesa come sofferenza psichica, di cui è necessario ricercare la cura attraverso l'intervento esterno del medico.

Molto vicino filosoficamente alle posizioni della fenomenologia e particolarmente all'esistenzialismo-marxista di Jean-Paul Sartre, si è sempre mostrato molto critico rispetto alla visione della malattia mentale propugnata dalla psichiatria tradizionale, in special modo nei confronti della schizofrenia che all'epoca veniva "trattata" nei manicomi istituzionali.

Le sue posizioni in materia di salute mentale non erano avulse da una critica del capitalismo, elemento questo tipico anche di altri esponenti dell'anti-psichiatria come David Cooper e Félix Guattari, nei quali le problematiche dell'alienazione mentale e quelle dell'alienazione sociale si intrecciano.

Malgrado il suo risconoscimento dell'alienazione sociale da riferire alla struttura economica capitalistica, rispetto per esempio a un David Cooper, Ronald David Laing si è tenuto più distante da un impegno direttamente politico in senso militante.
In effetti, la sua analisi più che orientarsi nel senso di una politica partitica (come fece invece l'antipsichiatria italiana, soprattutto nel filone di Franco Basaglia) si pose di fronte ai micro-sistemi sociali e psicologici (la "famiglia reale" e la "famiglia interiorizzata") e quindi ad una "microfisica del potere" così come intesa e impostata in quegli stessi anni 70-80 da Michel Foucault (Vedi soprattutto "L'Io diviso", 1959, e "La politica della famiglia", 1968).

Alla ricerca della matrice dell'esperienza Laing ultimamente, nel proseguire la sua ricerca nel campo della psicologia, si è inoltrato in studi approfonditi sempre più indietro alle prime fasi della vita prenatale.

Le idee di Laing sulla schizofrenia avvelenarono non poco l'aria quando si apprese che sua madre era affetta da una grave malattia mentale e la sorella più anziana di lui fu diagnosticata come schizofrenica e ricoverata per parecchi anni

Laing fondò la Kingsley Hall, una casa a Londra nella quale le persone affette da schizofrenia potevano trarre esperienza dalla propria psicosi attraverso amici che potevano fornire amore e comprensione. Laing rifiutò di trattare i pazienti con i farmaci a meno che non lo richiedessero espressamente.

Kingsley Hall fallì e alla fine chiuse e Laing diventò progressivamente e sempre più disilluso fino a diventare un alcolista in tarda età. Nel 1982, durante una intervista, affermò: "sono stato visto come uno che aveva tutte le risposte ma io in realtà non le ho mai avute."

Nell'ultimo periodo della sua vita Laing fu sospeso dalla pratica della medicina per alcoolismo e, divorziato tre volte e con dieci figli a carico, dovette affrontare seri problemi finanziari.

 

Un aneddoto

Mentre era ancora a Chicago, Laing fu invitato da alcuni medici per esaminare una ragazza diagnosticata come schizofrenica. La ragazza era rinchiusa in una cella imbottita in un ospedale speciale, e lì stava seduta nuda, trascorrendo l'intera giornata a dondolarsi avanti e indietro. I medici chiesero a Laing la sua opinione. Che cosa avrebbe fatto con lei? Inaspettatamente, Laing si denudò lui stesso ed entrò nella sua cella, le si sedette accanto , dondolando al suo ritmo. Dopo circa venti minuti la ragazza cominciò a parlare, cosa che non aveva fatto da diversi mesi. I medici erano stupiti. 'Forse non vi è mai venuto in mente di fare questo?' Laing commentò in un secondo momento, con finta ingenuità.

 

Laing rimane una figura molto enigmatica. Il suo lavoro tende ad essere respinto dalla maggior parte degli psichiatri, tuttavia, gruppi di malati mentali insistono sul fatto che questo era un uomo che ha veramente capito come si sentivano. Laing ha sempre insistito sul fatto che gli psicoterapeuti dovrebbe fungere da sciamani, esorcizzare la malattia attraverso un processo di catarsi reciproco.

Dal momento che Laing ha rifiutato di considerare la malattia mentale in termini clinici e biomedici, è stato spesso etichettato come parte del cosiddetto movimento 'antipsichiatrico', accanto a figure come David Cooper, Thomas Szasz e Michel Foucault. Egli però non ha mai cercato di negare che i malati mentali hanno bisogno di aiuto, ha semplicemente detto di non credere che la psichiatria tradizionale fornisce la risposta. Era soprattutto contro l'uso della lobotomia, dell' ECT e gli effetti disumanizzanti della carcerazione in ospedali psichiatrici.

 

Purtroppo tutt'oggi si assiste ad una ingiustificata attribuzione di colpa alla famiglia;anche Laing con la sua teoria ha contribuito a questa grossa ingiustizia e ai drammatici risvolti che hanno afflitto e provocano tutt'ora sofferenza alle famiglie poco informate

 

bibliografia:
* Laing, Ronald David, The Divided Self: An Existential Study in Sanity and Madness, Penguin Books , Harmondsworth, 1960 (3° ed. 1990) .
* Laing, Ronald David, Self and Others, Pelican Books, Harmondsworth 1961 (2° ed.1969) .
* Laing, Ronald, David & Esterson, Aron, Sanity, Madness and the Family, Pelican Books, London 1964 (2°ed. 1970) .
* Laing, Ronald David, Reason and Violence: a Decade of Sartre's Philosophy 1950-1960, Tavistock Publications, London 1964 (2° ed. 1971) .
* Laing, Ronald David, Phillipson, Herbert and Lee, A.Russel, Interpersonal Perception. A Theory and a Method of Research, Tavistock Publications, London 1966 (tr. it. di De Rosa, La percezione interpersonale delle persone, Giuffrè editore, Milano 1983) .
* Laing, Ronald David, The Politics of Experience and the Bird of Paradise, Penguin, Harmondsworth 1967 (tr. it. di Aldo Tagliaferri. La politica dell'esperienza e l'uccello del paradiso, Feltrinelli, Milano 1968) .
* Laing, Ronald David, The Politics of the Family and Other Essays, Pelican Books, Hardmondsworth 1969 (2° ed. 1971) .
* Laing, Ronald David, Knots, Penguin, London 1970 (tr. it. di Camillo Pennati, Nodi, Einaudi editore, Torino 1974) .
* Laing, Ronald David, Do You Love Me?, Pantheon Books, New York 1976 (tr. it. di Floriana Bossi, Mi ami? Nuove situazioni intrapsochiche e interpersonali, Einaudi, Torino 1978) .
* Laing, Ronald David, The Man and His Ideas 1976 (tr. it di Gianni Paoloni, Al di là della psichiatria. Intervista con R. I. Evans e saggi di R .D. Laing e P. Mezan, Newtoncompton editori 1979) .
* Laing, Ronald David, Intervista sul folle e il saggio, a cura di Vincenzo Caretti (tr. it. di Giovanni Ferrara, Laterza, Roma-Bari 1979) .

*Surviving Schizophrenia, Dr. Fuller Torrey, 1996

Commenti   

+1 #1 vitaliano bacchi 2011-11-16 19:37
E' stato il più grande di tutti.
Può essere definito il Socrate della psichiatria.
E' stato il primo a fondare il razionalismo psichiatrico non clinico, fondato cioè sulla fiducia di poter individuare leggi e principi della crisi psicotica e a teorizzare la fondazione su di essi della idea terapeutica. La sua teoria sulla mistificazione interpersonale costituisce ancora oggi la più potente risposta alla incognita della interpretazione clinica e giudiziaria del falso sè. Nessuno come lui ha descritto e razionalizzato la teoria del falso sè e della difesa schizoide primaria.

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