Cure alternative

Linus Pauling e la medicina ortomolecolare

Dal  libro: Come vivere a lungo e sentirsi meglio

 

Al tempo della sua scomparsa all'eta' di 93 anni (Agosto 1994), Pauling probabilmente era conosciuto per i suoi piu' recenti lavori nel campo della scienza della nutrizione e della vitamia C. Grazie ai suoi bestsellers sulla vitamia C, raffreddori comuni e cancro, le frequenti apparizioni televisive, il numero di studi pubblicati e presentazioni scientifiche sulla nutrizione curativa battezzata da lui con il nome di "medicina ortomolecolare", Linus Pauling , doppio premio noble per la chimica e per la pace, fu l'unico reppresentante "ufficiale" per l'emergente scienza della nutrizione e della salute.

 

I disordini affettivi (depressione, eccitamento, episodi schizofrenici) hanno un gran numero di cause, tra cui l'assunzione di alcuni farmaci (contraccettivi steroidei, altri steroidi, l-dopa, reserpina, cocaina, sedativi, anfetamine e altri ancora) e alcune malattie (influenza, epatite, mononucleosi, encefalite, tubercolosi, sifilide, sclerosi multipla, cancro e altre). Altre cause sono le carenze vitaminiche di vitamine del gruppo B o una risposta allergica a certi cibi, a prodotti chimici e ad altri fattori ambientali (Hoffer e Osmond, 1960; Hawkins e Pauling, 1963; Cheraskin e Ringsdorf, 1974; Philpott, 1974; Pfeiffer, 1975; Dickey, 1976; Lesser, 1977).

Il modo migliore per tenere sotto controllo queste psicosi consiste nel trovarne le cause ed eliminarle. Anche un miglioramento nutrizionale risulta spesso efficace.

La depressione maniacale viene solitamente trattata con composti di litio. Questo elemento è presente nella crosta terrestre solo in piccole quantità, lo 0,01 per cento, assai meno del sodio (2,8 per cento) o del potassio (2,6 per cento). Gli ioni del litio possono agire sul sistema nervoso centrale interferendo con il moto degli ioni di sodio e degli ioni di potassio. Per quanto se ne sa fino a oggi, il litio non è necessario per la vita e probabilmente non lo si dovrebbe considerare come una sostanza ortomolecolare.

Durante gli ultimi vent'anni un gran numero di giovani è stato colpito da psicosi in seguito all'uso di droghe psichedeliche: pillole per tirarsi su, tranquillanti, cocaina, droghe pesanti, probabilmente anche marijuana. Molti di questi giovani sono guariti, al punto da poter condurre una vita normale, ingerendo regolarmente vitamine e minerali nelle dosi ottimali.La prima ricerca a doppio cieco in campo psichiatrico è stata quella effettuata da Osmond e Hoffer presso lo Saskatchewan Hospital e presso l'University Hospital di Saskatoon, ricerca che ho citato nel capitolo 3. . È noto che un agente metilante, l'aminoacido metionina, se preso in grandi quantità da uno schizofrenico acuisce il suo male. Osmond e Hoffer avanzarono l'ipotesi che una sostanza che attira i gruppi metilici potesse impedire che tali reazioni di metilazione producessero le sostanze nocive. Sapevano che la niacina, la vitamina B3 (acido nicotinico o nicotinamide) è uno di questi agenti demetilanti, e sapevano anche che essa è particolarmente priva di effetti tossici, così che se ne possono assumere grandi quantità.
All'inizio del 1952 essi somministrarono la niacina a una mezza dozzina di pazienti schizofrenici, con buoni risultati. Uno di questi era un ragazzo di diciassette anni, che era spesso eccitato, iperattivo, in preda ad autoinganni e, talvolta, ad allucinazioni. Egli aveva risposto in una certa misura alla terapia elettroconvulsiva e al trattamento mediante coma insulinico, che tuttavia dovette essere interrotto in quanto il ragazzo era rimasto colpito da spasmi facciali. Verso la fine di maggio egli passava la sua vita a letto, nudo, in preda ad allucinazioni e all'incontinenza. Osmond e Hoffer non potevano fare nient'altro per lui (gli odierni tranquillanti non erano ancora stati scoperti), così il 28 maggio cominciarono a somministrargli 5 g. di niacina e 5 g. di vitamina C quotidianamente. Il giorno dopo il ragazzo stava meglio, dieci giorni dopo era quasi normale, in luglio tornò a casa e dieci anni dopo stava ancora bene.
Allora Osmond e Hoffer organizzarono il loro esperimento a doppio cieco con trenta pazienti schizofrenici, alcuni dei quali, scelti a caso, ricevettero un placebo, mentre altri ricevevano acido nicotinico e altri ancora nicotinamide, nella dose di 3 g. al giorno per trentatré giorni.
Nei due anni successivi, il gruppo del placebo stette bene durante solo il 48 per cento del tempo, mentre gli altri due Le condizioni dei pazienti trattati con niacina furono uniformemente migliori di quelle degli altri pazienti; per esempio, quelli di loro che stavano bene dopo cinque anni erano il 67 per cento, circa il doppio degli altri, il 35 per cento.

Ho parlato con molti psichiatri ortomolecolari: la quantità media di niacina somministrata è di circa 8 g. al giorno, associata a un'uguale quantità di vitamina C e solitamente anche a buone quantità di altri nutritivi. Essi sembrano quindi concordare con la stima di Osmond che circa il 20 per cento dei pazienti ospedalizzati per la prima volta per schizofrenia acuta ai quali venga somministrato un trattamento ortomolecolare ha un altro attacco che richiede l'ospedalizzazione, mentre con il solo trattamento convenzionale tale percentuale raggiunge il 60 per cento. Sembra fuor di dubbio che l'integrazione con questa vitamina, come coadiuvante del trattamento convenzionale appropriato, abbia una grande efficacia. Il trattamento ortomolecolare della schizofrenia non è stato ancora unanimemente accettato e soltanto qualche raro ospedale ricorre al suo uso.

Nel 1973 un comitato della Associazione Psichiatrica Americana ha pubblicato un rapporto, Megavitamin and Orthomolecular Therapy in Psychiatry (Terapia megavitaminica e ortomolecolare in psichiatria), in cui veniva sostenuto con varie argomentazioni che la terapia ortomolecolare e vitaminica non è efficace nel trattamento della schizofrenia e di altre malattie mentali. Io misi in rilievo il fatto che questo rapporto conteneva molte affermazioni non corrette e molti errori logici (Pauling, 1974). Council on Scientific Affairs dell'Associazione Medica Americana ignora invece la questione dell'efficacia dell'integrazione vitaminica, salvo che per dichiarare che la gente viene fuor - viata da dichiarazioni stravaganti. Molta informazione sul rapporto tra nutrizione e malattia mentale si trova nei trentun articoli di trentasette autori del libro del 1973 Orthomolecular Psychiatry: Treatment of Schizophrenia (Psichiatria ortomolecolare: trattamento della schizofrenia).
Un capitolo descrive i risultati della somministrazione per via orale di una miscela di tre vitamine (C, B3 e B6 a pazienti schizofrenici acuti e a soggetti di controllo, nei quali si misurarono poi le quantità eliminate nell'urina. Si ritiene che un valore basso dell'eliminazione di una vitamina indichi un bisogno particolare di tale sostanza. In quasi tutti i pazienti schizofrenici (94 per cento) il tasso di eliminazione di una o più delle vitamine somministrate era basso, pari soltanto al 62 per cento di quella dei soggetti di controllo. Gli autori ne hanno dedotto che la carenza di una di queste tre vitamine potrebbe aumentare la probabilità di un attacco di schizofrenia. Altri autori misero in rilievo il fatto che esistono vari tipi di schizofrenia, e che può darsi che pazienti diversi traggono vantaggio da differenti modificazioni nutrizionali, assumendo quantità ottimali di niacina, acido ascorbico, tiamina, piridossina, o altre vitamine, minerali e sostanze nutritive.

 Da sei anni soffrivo atrocemente a causa di una schizofrenia. Poi ho sentito parlare delle vitamine da qualcuno che aveva letto il suo articolo sulla psichiatria ortomolecolare. Le vitamine mi hanno salvato la vita!» Oggi sono molti gli psichiatri ortomolecolari. Parecchi articoli interessanti sono stati pubblicati su The Journal of Orthomolecular Psychiatry.

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Commenti   

+2 #3 Franca Neri 2015-12-12 10:20
Condivido pienamente il contenuto dell'articolo. Anche le malattie mentali sono dovute alla carenza di minerali e minerali che vanno a nutrire le cellule tutte, quindi anche del cervello. Certo che questa ipotesi contrasta con il bussines delle case farmaceutiche che vogliono che i malati guariscano con i farmaci, cioè la chimica, che rende forti guadagni
+3 #2 Maria Giovanna Cola 2015-09-21 07:11
Occorre diffondere l'utilità delle vitamine nella sofferenza psichica. Esistono ospedali o strutture che utilizzano la medicina ortomolecolare?
+1 #1 Mabiem 2010-09-20 10:48
http://www.farmacoecura.it/alimentazione/vitamina-c-alimenti-usi-proprieta-e-controindicazioni/

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