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La malinconia è guaritrice

La nostalgia spinge verso l'ottimismo, l'aumento della stima di sé, rafforza i rapporti e dà senso alla vita. Un nuovo lavoro  contraddice  la visione negativa sulla nostalgia.

Etimologicamente la parola nostalgia viene del greco  nóstos 'ritorno' e -algia, propr. 'dolore del ritorno'; in orig. voce della terminologia medica. Viene definita come "desiderio intenso e struggente di una persona o una cosa lontana". "Tristezza vaga, profonda, silenziosa e permanente, nata da cause fisiche o morali, in modo che la persona non trova piacere o divertimento in nessuna cosa". Melanconia: "stato d'animo dolente ma calmo, o temperato da una certa dolcezza" ... Queste sono alcune delle definizione che si danno alla nostalgia e alla malinconia, quella sensazione associata con tristezza, depressione, dolore, nostalgia, senso di colpa e di dolore.  Può essere uno stato così buio positivo per una buona salute?

 

Un gruppo di ricercatori presso l'Università di Southampton nel Regno Unito, ritiene che sì, il loro lavoro asserisce che "questo sentimento migliora la salute, aumenta l'autostima, rafforza legami sociali e rende la vita più significativa ".   "Anche se storicamente la nostalgia è stata trattata come un problema, la verità è che si tratta di una strategia fondamentale per l'uomo che può essere utilizzata per contrastare il sentimento di solitudine e per fuggire dai problemi quotidiani", avvertono i ricercatori.

Per arrivare a questa conclusione, gli esperti hanno fatto diverse prove provocando la nostalgia tramite la scrittura o la lettura dei testi, evocando i ricordi della infanzia.  Tenendo conto del coinvolgimento di diversi gruppi di inglesi, cinesi e americani. I risultati indicano che chi evoca un ricordo nostalgico  si sente, dopo, molto più felici rispetto a  coloro che hanno ricordato qualcosa di ordinario. Nel contempo, l'80% dei giovani partecipanti hanno riconosciuto di provare nostalgia "almeno una volta alla settimana", indicando che si tratta di qualcosa che non è limitato agli anziani.

Lo studio contraddice centinaia di anni di preoccupazione per la melancolia.  Nel XVII e XVIII secolo si credeva che era quasi una malattia e i suoi sintomi caratteristici erano pianto, battito cardiaco irregolare, e l'anoressia.  La nostalgia è stata attribuita a cause diverse come la presenza dei demoni nel cervello, gli effetti della pressione atmosferica o al costante suono delle campane delle chiese, per esempio. Già nel secolo XX é stata  considerata come un disturbo psichiatrico e i suoi segnali caratteristici sono l'insonnia, l'ansia e la depressione.

Qualsiasi oggetto può suscitare la nostalgia: la melodia di una canzone che ricorda un vecchio amore, l'odore di un piatto che evoca la nonna o la foto persa tra le pagine di un libro. 

La ricerca mostra che vi sono due fattori chiave per fare sorgere questo sentimento: il cattivo umore e la sensazione di solitudine. Ma secondo gli esperti, una volta fuori, la malinconia "guida l'ispirazione e l'ottimismo. Attraverso di lei si ritorna a sentirsi amato e la solitudine va via". 

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