Gruppi alternativi

Questa sezione è dedicata ai gruppi organizzati che hanno per base comune l'insoddisfazione per il  trattamento psichiatrico subito. Sono iniziative di ex/utenti psichiatrici nate spontaneamente per il  bisogno di confrontarsi sul proprio disagio visto in un ottica differente dall'opinione ufficiale che  pone il 'paziente' in una posizione di inferiorità, considerandolo malato, quindi debole, incapace di autocoscienza e di potere decisionale sulla propria  salute e sulla popria vita.

Rivendicare l'esperienza di pazzia

Costruire Gruppi (di auto aiuto) in Convinzioni Non-Usuali

di Rufus May

  

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[...] Il mio primo lavoro immediatamente dopo uscito dall'ospedale psichiatrico fu fare la guardia notturna nel cimitero Highgate di Londra. Ora penso che il pattugliare di notte un terreno fortemente alberato fu una attività altamente terapeutica. Senza aver il tempo di fantasticare, dovevo restare ben cosciente e affrontare la mia paura del buio e dell'ignoto. Ritengo anche che proprio il camminare a stretto contatto della natura sia stato una azione guarente. Fu proprio in questo periodo che dismisi con successo i farmaci psichiatrici nonostante il parere contrario del medico.

Da noi stessi

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Crescita dell'autocoscienza e prima formulazione di una 'Carta dei Diritti' da parte di 'utenti' psichiatrici in Usa e Canada - da Judi Chamberlin : On our own
( "Da noi stessi" ediz. Aldo Primerano - Roma 1990, cap. 3 pag. 78-83)

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È importante che gli ex-pazienti si allenino ad aumentare la propria autocoscienza insieme ad altri ex-pazienti, in modo da favorire lo sviluppo dei loro veri sentimenti nei confronti di loro stessi e delle loro esperienze. Spesso i pazienti sanno dare valutazioni accurate dei problemi che li hanno condotti al ricovero in ospedale e queste valutazioni sono molto lontane dall’opinione ufficiale, espressa dalla psichiatria, su quanto vi fosse di sbagliato in loro. Tuttavia è questa opinione ufficiale che gli ex-pazienti sono costretti ad accettare per poter venire considerati «sani» dal personale. Tutto ciò conduce ad un incredibile stato di confusione e di rabbia. Arlene Sen del «Mental Patients’ Liberation Front» di Boston ricorda un fatto accadutole: