Pensieri liberi

Sezione dedicata ai nostri pensieri, impressioni, cose che vogliamo condividere che non hanno una collocazione precisa rispetto agli argomenti definiti nel sito, oppure anche se ce l'hanno, riteniamo  più appropriato scriverle qui.

Consiglio -Autostima

Consiglio per tutti

Non lasciarsi mai ingannare

da chi :

dice... tanto per dire

da chi:

è così abituato a mentire a se stesso che non si rende conto di mentire sempre e comunque;

da chi:

predica bene...razzola male;

da chi :

considerate il più audace di voi perchè sa "affrontare"...

in realtà, non affronta niente e nessuno:

neppure quella che per tutti noi è la lotta più dura: affrontarsi!

 

 

Riassumendo: non lasciarti mai ingannare da quelli che sanno solo sparare cavolate e ti fanno credere tutto l'opposto della vera realtà...quella è solo la Realtà che si sono costruiti per darsi la parvenza di "normali". Ognuno, come suolsi dire, può cantarsela e cantartela a modo proprio ma....NON LASCIARTI INGANNARE! NON CREDERE CHE GLI ALTRI SIANO SUPERIORI A TE..!

Sono Pazza

mattina 24 dicembre 2009. gia da giorni mi sentivo scivolare giù,la rabbia e paura di poter rovinare le feste alla mia famiglia.Tenevo i denti stretti ci ero quasi riuscita...poi crollo...e i loro sguardi su di me .... scritto di getto :

 

SONO PAZZA... PERCHE' VIVO DI EMOZIONI

 SONO PAZZA... PERCHE' SONO FRAGILE

SONO PAZZA... PERCHE' LA VITA NON E STATA COSI GENTILE CON ME

SONO PAZZA ... PER UN GENE SBAGLIATO LA FRAGILITA' CHE HO EREDITATO SONO PAZZA... PERCHE 'AMO LA NATURA

SONO PAZZA... PERCHE' PERDO L'ANIMA NELL’ARTE

NON STAI BENE CON LA TESTA HA DETTO  IL DOTTORE

E LI..., CHE MI SENTIVO MORIRE DAL DOLORE

SONO PAZZA... NON PERCHE' ME L'HANNO DETTO

LO SAPEVO GIA', DA QUANDO VOLEVO MORIRE NEL LETTO.

UN SCATTO VELOCE, IMPULSO DELIRANTE

UN SALTO DAL BALCONE, NIENTE DI IMPORTANTE..

Impiccio

E' opportuno sperimentare la caduta. Per non essere sublimati dai richiami del vuoto e dileguarsi nella sua penombra rarefatta, per non evaporare al calore delle sue persuasioni. Precipitare o planare, non importa, è solo una questione di tempo. Ciò che conta è sperare di assimilare ogni crepa, ogni irregolarità delle pareti che circondano il vuoto, conoscere il percorso della discesa. Conquistare il proprio pozzo vuoto equivale a rendere meno travagliata la caduta. Così mi pare. E mi pare anche che le mie discese imprevedibili dimostrino la presunzione di conoscenza della mia fossa, della quale in realtà ravviso solo il fondo. Per tale ragione, suppongo che essa abbia pareti levigate e muscose, e per quanto io mi consumi le unghie per tentare una risalita, mi ritrovo d'improvviso adagiata sul fondo, senza memoria di nulla. E non trovo di meglio che incistarmi e concentrarmi lentamente in un puntino, per ridurre al minimo la superficie esposta al dolore. E nel divenire sempre più piccola, tanto più grande appare il mio essere sola, in un perenne gioco di proporzioni inverse, che finisce con il contrapporre una molecola di vita ad una gigantesca solitudine, che si espande incorporando a sè anche l'eco di un respiro. A volte penso di non avere altro problema se non quello di percepire l'essenzialità del nulla e dunque di non essere capace di trasgredire a questa terribile logica. Il mio male trae linfa grezza dall'inesauribile sorgente di vuoto esistenziale, dalla mistificazione della mente e della realtà.

Piccolo sfogo poetico

Sono in una situazione veramente critica, oggettivamente critica, economicamente critica. La mia fiducia nel "sistema" tende a zero. Mi sono sfogata con una poesia semiseria sull'assistente sociale che vedrò domani.

Ste

 

colloquio

Alle porte è il mio Domani:

l'assistente mi dirà

“Finalmente eccoci qua!”.

Le mie screpolate mani

 

forse un po' mi tremeranno:

io le dissi che era urgente

e in risposta, quel serpente,

aspettare mi fa un anno.

 

Parlerà se parlo io,

riservandomi un sorriso

che promette il paradiso.

“Guardi, scusi, sa che il mio

Stigma

E dico vaffanculo a tutto il mondo,

piazza di pettegolezzi amari,

nave che verso te dirige i fari

per guardarti immoto andare a fondo:

 

perché tra tanti mori tu sei biondo,

perché per contro agli altri tu non bari,

perché non ti uniformi a tutti i pari

e forse vivi in modo più profondo.

 

Ti viene imposto un lascia o raddoppia,

la via di mezzo risulta preclusa;

e solo con te stesso puoi far coppia,

sei senza colpa eppure chiedi scusa.

Finché qualcosa come bomba scoppia,

e s'apre quella porta ch'era chiusa.