Pensieri liberi

Torno?

Torno.

Torno dopo un'avventura/sventura che già profumava di morte al principio. Ma... sarà che vivo inseguendo la morte, sarà che spesso fa comodo essere ciechi, sarà che le illusioni sembrano dissetare i moribondi, sarà che, se "solo" avessi avuto ragione, gli ultimi 10 anni della mia vita avrebbero riacquistato un senso...

Torno e non torno, perchè la forza per esserci di nuovo non c'è più. Cosa c'è tra la solitudine e la morte? Terra sinistra di confine, terra necessariamente di passaggio, anticamera del peggio, trampolino a sorpresa per quel tuffo che non avevo quasi più il coraggio di fare.

Serve a poco dire, e dirmi, di essere stata ingannata. Oh certo, in buona fede: è sempre l'alibi dei vigliacchi. Cosa capite di tutto ciò? (Parlo a voi, amici che leggete, amici del sito, amici bipolari, amici sofferenti, amici instabili, amici che capite o che - almeno - fate di tutto per capire, amici che, comunque, CONDIVIDETE con EMPATIA DISINTERESSATA e SINCERA). Le mie parole non vogliono essere sibilline. E' solo che non ho voglia di riscrivere la cronaca di una morte annunciata (AVE Marquez, morituri te salutant...). E' stata la ripresa tormentata di una eterna (10 anni) storia d'amore tormentata. Bella, brutta? Beh, per qualunque osservatore neutrale, io passerei per pazza d'amore, e lui per ... boh, direi opportunista come minimo.

Il mio primo ultimatum risale a due mesi fa. Ignorato come merda sotto la neve, Ne sono seguiti altri due o tre. Giusto per dire che non sono state scenate isteriche quotidiane da quindicenni in ebollizione. Tutte parole meditate. Tutte merda sotto la neve.

Oggi basta. Stop. Ultimatum degli ultimatum. Ah ma la cosa è semplice: prendi la tua roba e torna a casa tua. Nessuno va a vivere sotto a un ponte. Nessun disagio pratico. Nessuna difficoltà organizzativa. Solo, fare le valige e sloggiare.

Ansia. Ansia prima di dirlo, tristezza durante, disperazione dopo. Ma l'ho detto. L'ho detto e l'ho ribadito per chiarezza. Perchè non si sa mai. Ed ora?

Aspetto il domani. Le vene mi chiamano. Attrazione morbosa per l'arteria radiale sinistra. Ma MAI prima che se ne vada. MAI gli darò la soddisfazione di saperlo, la soddisfazione di poter dire "sei malata e questo è il problema". Perchè così non è.

Anni a rincorrere ... a rincorrere una identità fantasma. E la mia vita se n'è andata. Così, senza fuochi d'artificio, senza disturbare nessuno. Così, come uno schiocco di dita.

Torno? Non lo so neanche più.

Commenti   

+4 #1 Marcello 2010-09-22 11:45
Qui da noi sarai sempre la benvenuta :)
Importante è avere dei buoni amici ;)

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