Gruppi alternativi

Da noi stessi

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Crescita dell'autocoscienza e prima formulazione di una 'Carta dei Diritti' da parte di 'utenti' psichiatrici in Usa e Canada - da Judi Chamberlin : On our own
( "Da noi stessi" ediz. Aldo Primerano - Roma 1990, cap. 3 pag. 78-83)

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È importante che gli ex-pazienti si allenino ad aumentare la propria autocoscienza insieme ad altri ex-pazienti, in modo da favorire lo sviluppo dei loro veri sentimenti nei confronti di loro stessi e delle loro esperienze. Spesso i pazienti sanno dare valutazioni accurate dei problemi che li hanno condotti al ricovero in ospedale e queste valutazioni sono molto lontane dall’opinione ufficiale, espressa dalla psichiatria, su quanto vi fosse di sbagliato in loro. Tuttavia è questa opinione ufficiale che gli ex-pazienti sono costretti ad accettare per poter venire considerati «sani» dal personale. Tutto ciò conduce ad un incredibile stato di confusione e di rabbia. Arlene Sen del «Mental Patients’ Liberation Front» di Boston ricorda un fatto accadutole:

 

Una cosa che odiavo era dover rispondere a domande personali di fronte ad una quantità di medici e altri pazienti. Una volta mi chiesero quale ritenessi essere il mio problema più importante ed io risposi: «Penso di avere un atteggiamento troppo dipendente con gli uomini». Mi misero veramente in ridicolo per questo — eccomi qui, questa malata, che ha fatto tutte queste pazzie; ecco come mi vedevano ed ecco come volevano che io stessa mi vedessi. Ovviamente adesso che sono trascorsi degli anni, dopo aver partecipato al movimento femminista e al movimento per la liberazione dei malati di mente, posso constatare che avevo ragione io. Ma l’istituzione lavorava contro quella presa dì coscienza che rappresentava qualcosa di cui avevo veramente bisogno per dare alla mia vita una direzione positiva.

Vivendo insieme l’esperienza della crescita dell’autocoscienza, gli ex-pazienti possono imparare ad avere una nuova fiducia nelle proprie forze e capacità. Il processo di crescita dell’autocoscienza può condurre un gruppo ad intraprendere molte direzioni diverse. Una possibilità, che si può presentare, consiste in uno sforzo congiunto per realizzare delle strutture alternative. Di pari passo con il riconoscimento della natura antiterapeutica di molti trattamenti psichiatrici, viene la formulazione delle caratteristiche di un posto adeguato, in cui una persona possa rifugiarsi in caso di malessere emotivo.

e, come risultato immediato, fu fatta circolare una lista clandestina con i numeri telefonici dei pazienti.

Col passare del tempo, alcuni dei pazienti scoprirono che ormai facevano molto più affidamento su queste telefonate «illecite», che sulla terapia, che ricevevano durante le ore trascorse nell’ospedale diurno e cominciarono a parlare tra di loro dei tipi di «aiuto» che erano veramente utili.

 

Quando tutti furono dimessi dall’ospedale, realizzarono che la loro rete informale di contatti rappresentava l’unica forma di sostegno reale che avessero avuto. Decisero di provare a cercare altre persone, che condividevano le loro impressioni sui trattamenti psichiatrici, per discutere in questo gruppo più ampio quali iniziative si potessero intraprendere.

Un giornalista simpatizzante con le loro idee scrisse una storia sui gruppo, facendo pubblicità all’incontro aperto a tutti che stavano organizzando. Più di settantacinque persone parteciparono all’incontro, la maggior parte delle quali erano ex-pazienti, animati da sentimenti ugualmente negativi nei confronti delle cure che avevano ricevute. Alcuni avevano sofferto maltrattamenti veramente terribili - una donna era stata sottoposta ad oltre cento somministrazioni di shock-terapia e aveva trascorso anni nei «reparti arretrati» dell’ospedale psichiatrico provinciale. Presi dall’entusiasmo per aver trovato sostegno gli uni negli altri e per avere scoperto di condividere sentimenti simili, i partecipanti decisero immediatamente di fornire i servizi, che non erano capaci di trovare attraverso le istituzioni preposte alla salute mentale. Un uomo mise a disposizione l’uso della sua casa, e il gruppo si ritrovò presto ad organizzare un centro di incontro. Sorse il problema di che nome dare all’organizzazione e, dopo aver scartato numerose definizioni ambigue, il gruppo optò per la dizione più diretta: «Mental Patients ‘- Association ».

gestire servizi, in cui i bisogni degli utenti dettano la direzione e la struttura dell’organizzazione stessa.

Il modo in cui l’associazione ha avuto origine mostra chiaramente come funzioni il processo di promozione dell’auto-coscienza. Originariamente, i pazienti del centro diurno seguivano i regolamenti, ignorando i propri vissuti personali, secondo cui le loro crisi non corrispondevano agli orari (dalle nove alle cinque, dal lunedì al venerdì) di disponibilità del personale. Essi accettavano la regola che impediva loro di avere contatti gli uni con gli altri al di fuori dell’ospedale; una regola che implicava il fatto che soltanto gli «esperti» (e certamente non i pazienti psichiatrici) potessero aiutare le persone a superare i loro problemi. Il suicidio fece loro comprendere che avevano bisogno gli uni degli altri. Molti pazienti rimpiangevano di non aver potuto aiutare l’uomo morto e volevano assicurarsi che, nel caso si fossero sentiti disperati essi stessi, sarebbero riusciti a trovare un sostegno nell’aiuto reciproco. Gradualmente, man mano che si rendevano conto di quanto spesso ricorressero alla lista dei numeri telefonici e di come questa fosse utile, realizzarono che il punto di vista della psichiatria ufficiale era sbagliato e che i pazienti potevano aiutarsi tra di loro altrettanto bene, se non meglio, di quanto non facesse il personale. I sentimenti di debolezza e impotenza, che li avevano a lungo oppressi, si andavano sempre più trasformando in sensazioni di forza.

ciascuno di loro aveva subito, non costituivano esempi isolati di maltrattamenti, ma facevano parte del sistema. I diritti, che sono menzionati nella lista, sono diritti umani fondamentali, e tuttavia venivano abitualmente negati ai pazienti. «Poiché questi diritti non ci vengono attualmente riconosciuti dalla legge, noi ora lotteremo per farli diventare realtà», viene dichiarato nel preambolo.

I diritti elencati erano:

1) Siete esseri umani e avete il diritto di venire trattati come tali, con la stessa attenzione e con lo stesso rispetto con cui viene trattato ogni altro essere umano.

2) Siete cittadini americani e godete di tutti i diritti stabiliti dalla Dichiarazione di Indipendenza e garantiti dalla Costituzione degli Stati Uniti d’America.

3) Avete diritto all’integrità della vostra mente e del vostro corpo.

4) Trattamenti e farmaci vi possono venire somministrati soltanto con il vostro consenso e, in questo caso, avete diritto di conoscere tutte le informazioni di rilievo che riguardino i suddetti trattamenti e/o farmaci.

5) Avete il diritto di consultare il vostro legale e il vostro medico di fiducia.

6) Avete il diritto di rifiutare di prestare lavoro in un ospedale psichiatrico e/o di scegliere che lavoro volete svolgere; e avete il diritto di ricevere la paga normale, stabilita per quel lavoro nei termini fissati dalla legislazione del lavoro.

7) Avete diritto a ricevere adeguate attenzioni mediche quando sentite di averne bisogno, come ne ha diritto qualunque altro essere umano.

8) È' vostro diritto mantenere contatti epistolari, telefonici e personali, non censurati, con chiunque desideriate e in qualsiasi momento lo vogliate.

9) E' vostro diritto non essere trattati come criminali; non essere rinchiusi contro la vostra volontà; non venire ricoverati senza il vostro consenso; che non vi si prendano le impronte digitali o che veniate fotografati.

10) Avete il diritto a condizioni di vita decenti. Voi ed i contribuenti pagate per questo.

11) Avete il diritto di mantenere i vostri effetti personali. Nessuno ha il diritto di confiscare quanto vi appartiene legalmente qualunque siano i motivi addotti per giustificare la confisca. Questo è comunemente chiamato furto.

12) Avete diritto a denunciare coloro che vi hanno maltrattati, ad un difensore e a un processo. Avete diritto alla protezione della legge contro possibili ritorsioni.

13) E' vostro diritto rifiutare di fare da cavia nella sperimentazione di farmaci e trattamenti e rifiutare di venire usati come materiale di studio per studenti. Se lo siete avete diritto ad un rimborso.

14) È' vostro diritto chiedere una soluzione alternativa al ricovero per legge o alla reclusione in un ospedale psichiatrico.

 

Lo statuto dei diritti dei pazienti psichiatrici è stato formulato in risposta ad abusi particolari, che sono stati subiti da membri del gruppo. Il mito popolare che sostiene che gli ospedali psichiatrici siano notevolmente migliorati dopo l’adozione di psicofarmaci verso la metà degli anni ‘50, viene sfatato dall’esistenza di questi abusi. I membri del MLPL hanno tratto forza dal loro punto di vista unitario e dal loro senso di indignazione. L’obiettivo del MPLP era quello di fornire un’alternativa agli ospedali psichiatrici, ma non c’erano fondi e il gruppo si dedicò alla diffusione dello statuto dei diritti come mezzo per pubblicizzare le condizioni all’interno degli ospedali psichiatrici. In un secondo tempo il gruppo (che attualmente non esiste più), riuscì ad ottenere un centro operativo e a gestire un centro di emergenza, il cui personale era costituito dai membri stessi.