Esperienze di gruppi

AMA on line

altI gruppi di Auto mutuo aiuto hanno trovato un buon ambiente per il loro sviluppo nel mondo virtuale. La condivisione on line  è "facile", si trovano siti, forum e gruppi per trovare amicizia, amore, vecchi conoscenti, per condividere tutti gli interessi comuni, malattie e disagi esistenti o non, ma questo "riunirsi" non costituisce necesariamente auto-mutuo-aiuto.

 

Trovo interesante condividere con Voi questo articolo:

Il mio amico virtuale? Vale quanto quello reale  di Cristina Nadotti 


Se nella casella di posta non si trova un messaggio dell'amico virtuale con il quale si scambiano mail, se nella chat non si vede apparire il suo nick, si può soffrire: come per un litigio con un compagno di banco. Gli amici che non hanno un viso, che si frequentano solo tramite internet e la community, contano tanto quanto quelli reali, che si incontrano fisicamente. E' così per il 43% delle persone intervistate dalla statunitense University of Southern California, che ha pubblicato i risultati di una ricerca fatta su frequentatori delle community web americane.

 

Quasi la metà degli intervistati ha affermato che nutre per gli amici virtuali sentimenti tanto profondi quanto quelli che prova per gli amici reali. Del resto il web è sempre più un luogo dove si cercano relazioni affettive e contatti sociali, come dimostra il dato sulle nuove amicizie fatte in rete. Gli internauti americani hanno infatti conosciuto una media di 4,6 nuovi amici online nell'ultimo anno.

Duemila persone hanno risposto al sondaggio, fanno parte di un gruppo scelto per studiare i mutamenti sociali provocati dai nuovi media e in particolare da internet. Ogni anno la University of Southern California pubblica dati indicativi del cambiamento di opinioni degli americani che usano il web.

Jeffrey Cole, direttore della ricerca, ha commentato: "A oltre dieci anni all'apertura a un vasto numero di utenti dei portali web è chiara la crescita di internet come dirompente fenomeno sociale e personale. Lo avevamo previsto, ora lo stiamo registrando."

Negli Stati Uniti  sono portali come MySpace e Bebo a raccogliere il maggior numero di utenti; a queste comunità  si deve anche la nascita del termine "second life", per descrivere gli spazi virtuali che ciascuno ritaglia nella sua vita reale. Per molti, però, gli amici conosciuti via internet non sono destinati a restare sempre e solo un nick sullo schermo. La ricerca americana riferisce che tra gli intervistati una media di 1,6 persone ha incontrato realmente gli amici conosciuti su internet.

Il web non serve solo per fare nuovi amici, virtuali o reali, ma per tenere vivo il rapporto con quelli che già si hanno: il 40% degli utenti internet ritiene infatti che il web sia un ottimo modo per restare in contatto con le persone e il 37,7% pensa che la rete sia stata molto utile per aiutare a mantenere migliori rapporti con amici e familiari. Il web serve anche, sempre più, ad esprimersi, visto che il numero di coloro che tengono un blog è duplicato rispetto al 2003 e nello stesso lasso di tempo le immagini postate dagli utenti sono passate dall'11% al 23,6%.

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Questo articolo è datato 1 dicembre 2006. Sarebbero da aggiornare queste percentualli!
Ho il sospetto che  è un fenomeno in costante crescita!!!

 

Ma non lasciamoci trarre in  ingano, i gruppi di auto mutuo aiuto come l'amicizia, si sentono incompleti nel mondo virtuale. Però, l' amicizia ha una forza in se stessa e puo' vivere anche senza la reciprocità, senza essere curata, senza un' interesse, è solo fine a se stessa (teoricamente!) , mentre il gruppo mette in moto dinamiche ancora piu complesse  il semplice interscambio é sempre mirato a raggiungere un obiettivo definito, guarigione, "vivere meglio", capire una situazione.....

 

Nel sito ufficiale degli Alcolisti Anonimi troviamo giusto una frase che ci fa riflettere sulla intensità della esperienza di gruppo:

“Mettete un alcolista davanti ad un computer, fategli capire che è completamente solo e poi state a guardare quello che succede: cercherà altre persone, ma solo fino ad un certo punto. Avrà amici che non sono proprio amici, e un’intensa vita online, che non è proprio come avere una vita sociale. Si sentirà connesso, ma sarà comunque solo.

Finchè non avrà varcato la porta di una stanza di Alcolisti Anonimi la sobrietà per lui/lei sarà solo teoria"

 

Bisogna imparare della esperienza dei "fratelli maggiori"...