Critica della psichiatria

La qualità dell'aiuto

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Ogni cultura definisce la propria norma comportamentale, il “giusto” modo di fare nei luoghi appropriati; la diversità di pensiero e di condotta può scatenare una non accettazione da parte della comunità: paradossalmente è la maggioranza conformista a sentirsi minacciata da chi non si integra perché si trova ad affrontare una situazione che non capisce e non vuole accettare. La norma comportamentale è un concetto culturale e non ha niente a che fare con il funzionamento del cervello, nonostante ciò vi è un pregiudizio fortemente radicato nella nostra cultura che definisce “sano” il cervello di un individuo che rispetta le leggi e le convenzioni sociali.

La persona che esprime un pensiero non condiviso viene spesso esclusa e giudicata malata perché in quell’idea viene percepito qualcosa di sbagliato: molti artisti, letterati, musicisti, dissidenti politici hanno conosciuto la detenzione manicomiale. La psichiatria sancisce la normalità e stabilisce, attraverso la definizione di patologie, le anormalità. Se fosse veramente una specializzazione della medicina, le patologie sarebbero comprovate da esami clinici; al contrario gli psichiatri stilano le loro diagnosi attraverso un giudizio soggettivo dei “sintomi” comportamentali.
Le patologie psichiatriche cambiano a seconda dei contesti storici e culturali: fino a non molti anni fa l’omosessualità era considerata una malattia, la tendenza attuale è quella di far rientrare nelle patologie psichiche l’inclinazione al gioco d’azzardo, l’infedeltà coniugale, la poligamia e quei comportamenti infantili o adolescenziali che disturbano il quieto vivere .

Commenti   

+1 #1 Anna 2013-12-14 00:40
Sono in parte d'accordo con quanto scritto, peraltro sarebbero doverose alcune precisazioni. A mio parere le patologie psichiche ESISTONO, ma nondimeno è verissimo che chiunque esprima un'idea non condivisa, viene catalogato come anormale. Per meglio dire, aggiungo: questa persona viene RESA ANORMALE, da una società che vuole "annientare" qualsiasi potenziale dissidente, specie quando intelligente e capace. A un simile potenziale artista o letterato o dissidente, fin dall'infanzia e dalla prima adolescenza viene ripetuto a iosa che il suo comportamento è davvero anormale, così come le sue idee. Le istituzioni, in particolare la scuola, faranno pressione su questo bambino o adolescente, imprimendo nella sua giovane mente la palese idea di essere anormale rispetto alla massa, ai coetanei. Ad un certo punto, se ne convincerà creandosi dei tremendi complessi e dei conflitti interiori; ed ecco fatto. Un futuro borderline-evitante, nella migliore delle ipotesi. A voi il verdetto. (Scheisse)....... mondo ladro ----

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