Critica della psichiatria

Contro la psichiatria biologica

Come psichiatra praticante, ho visto con crescente costernazione, e mi sono sempre opposto all'aumento ed al trionfo del fenomeno noto come psichiatria biologica. Nel quadro generale della psichiatria moderna, "credenza" più che "scienza" delle cause biologiche dei cosidetti "disturbi mentali" che ora costituisce la cultura dominante nella dissertazione sulle cause e sul trattamento della malattia mentale; a mio avviso si tratta di una vera e propria catastrofe con effetti drammatici che non tarderanno ad masnifestarsi sui singoli pazienti al livello individuale e sulla cultura psichiatrica e psicologica contemporanea in senso generale. A me con una ironia un po forzata capita di constatare come la psichiatria stia letteralmente perdendo la testa, e alla lunga assieme ad essa le menti degli stessi pazienti che ad essa sono sottoposti, per una presunta cura. Anche semplicemente dando uno sguardo affrettato ad una qualsiasi cartella clinica psichiatrica sarebbe sufficiente a convincermi che ci si è spinti fuori dalla scienza per una brutta china, dove il genere di inganno i cui dogmi principali consistono di un determinismo biologico particolarmente pernicioso e in una comprensione falso-scientifica e di natura arbitraria della malattia mentale.

Lo scopo di questo articolo non vuole essere un tentativo di fare una cronistoria ed un resoconto dettagliato su questo fenomeno, ma presentare soltanto alcuni dei problemi e le contraddizioni piu evidenti di questa pseudo-scienza, e come sono certo credo che si stia procurando un danno significativo ai pazienti sotto la veste o la sembianza di un trattamento psichiatrico di tipo moderno. Sono un psichiatra che ha studiato fra gli anni 80 e gli anni 90, e pratico la psicoterapia ed alti tipi di cure, nel mio approccio con pazienti.

Ho voluto dire tutto questo per chiarire che non sto scrivendo qualcosa simile ad un tratto di "antipsychiatry", e sto parlando nella veste e nel ruolo di psichiatra, sebbene io trovi in modo sempre più crescente impossibile identificarmi con questa professione, per ragioni che sto per descivere in maniera più dettagliata.

Gli psichiatri biologici in generale credono dal loro punto di vista di aver trovato la strada alla verità, vale a dire considerano le malattie mentali in gran parte di origine genetica e quindi dovrebbero essere trattate con manipolazioni biologiche, medicazioni di tipo psicofarmacologico, trattamento electroconvulsivante (che ha fatto un ritorno stupefacente come popolarità), e in alcuni casi addirittura della psico-chirurgia. Sebbene loro ammettano un ruolo anche da parte dei fattori ambientali e sociali, questi di solito sono relegati a una condizione del tutto secondaria. La assoluta fiducia acritica che essi ripongono nei loro paradigmi biologici attorno alla malattia mentale sta veramente barcollando. Dal mio punto di vista, questa versione moderna dell'ideologia di "biologico" nel senso di determinismo genetico è una posizione molto forte che richiede una risposta altrettanto determinata. E quando l'uso ideologico del linguaggio assume, come in questo caso, una connotazione di forte dogmatismo, ci troviamo di fronte ad una situazione molto pericolosa, in sostanza e l'esempio di come una ideologia possa essere pratica di potere, le cui le vere motivazioni ed origini sono male esposte al pubblico ed anche ai professionisti del loro stesso settore, ma alla fine causando il danno ai pazienti in un certo senso sono anche loro a riceverlo. La psichiatria biologica come esiste oggi è un dogma che bisogna urgentemente smascherare. Uno dei segnali più evidenti che quello che stanno facendo è l'asserzione di un dogma sta nel semplice fatto che raramente mettono in dubbio o tentano di esaminare più scrupolosamente le loro assunzioni di base. Infatti, sembrano essere tranquillamente inconsapevoli che quì si stanno affrontando problemi molto più complessi. Agiscono in evidenza come inconsapevoli tanto sono aggrappati alle più vecchie teorie ed ideologie storiche o culturali sulle quali fondano il loro edificio scientifico per intero. Queste forze nella loro dissertazione di carattere generale vorrebbero includere anche ogni altro aspetto facendone un argomento quasi di specifica competenza medica fino al punto di arrogarsi il diritto di di indicare come vivere le nostre vite private, c'è un rifiuto culturale crescente della sofferenza psichica come inntrinseco nella condizione e nella vita quotidiana, la notoria mistura tutta americana in cui si evidenzia la mancanza di conoscenza della storia e la credenza in un progresso scientifico inarrestabile e illimitato, e il potere crescente del settore farmaceutico e manipolato dalle industrie della cura.

Quegli stessi visionari, che hanno voluto coscientemente ignorare del tutto il rigore ed il valore di un vero progresso scientifico su quello che loro consideravano essere il dogma della psicoanalisi fino a che essa aveva regnato fino a tempi recenti come il primo paradigma di scienza della mente.

Ora, non è mia intenzione di difendere la psicoanalisi che ha avuto anch'essa i suoi sfortunati eccessi , sebbene io stesso ammetta di usare talvolta i principi della psicoanalisi nel genere di psicoterapia che pratico.

Comunque, per me è molto chiaro ed evidente che le pretese grandiose della psichiatria biologica sono assolutamente esagerate e direi anche antiscientifiche, non dimostrate ed essenzialmente strumentali a se stessa.

In realtà, la pratica di trattare i pazienti, con medicazioni di tipo farmacologico ha limitazioni intrinseche molto profonde. Io sono coscente che se l'unico strumento di cui disporre nel trattamento fosse il blocco per la prescrizione dei farmaci, sarei solo un povero psichiatra.

Ogni trattamento degno di questo nome avrà sempre bisogno che l'ascolto ed il dialogo con i pazienti venga messo al centro dell'attenzione, io cosi faccio con i pazienti che vengono da me. Questo vuole dire ascoltare seriamente la persona, quello  che loro dicono circa le loro vite e la storia per intero, non soltanto ascoltare solo per classificare quale sintomi risponderebbero alle "medicazioni" da prescrivere.

Sebbene a me stesso paia stupefacente che ci sia bisogno di affermare queste cose, gli psichiatri biologici in genere in realta sono attenti solamente ad ascoltare quel poco che basti loro a classificare il paziente in un ambito che corrisponde ai loro paradigmi biologici di malattia mentale.

È la natura del dogma che spinge i suoi "professionisti" a sentirsi dire solo quello che loro stessi vogliono sentire.

I limiti della psichiatria biologica.

Prima di tutto, le medicazioni psicofarmacologiche soffocano riducendoli i sintomi, ma non curano veramente o nemmeno trattano la malattia mentale. Questa distinzione è cruciale.

I sintomi per definizione sono la presentazione alla superficie di un processo più profondo. E assolutamente evidente; che ci sia stato stato comunque, un enorme sforzo ma all'evidenza di tutti senza alcun riscontro, da parte della psichiatria moderna nel voler ad ogni costo ricercare elementi biologici od organici da associare ai sintomi della malattia mentale.

Ad esempio per quanto riguarda la malattia che viene definita depressione maggiore per tutta una serie di sintomi specifici. La causa che viene postulata o meglio presunta essere di tipo biologico / disturbo genetico, anche se questo non è mai stato verificato nei casi di depressione.

Gli errori logici qui sono evidenti. A tutta una serie di sintomi viene dato il nome di depressione maggiore che la definisce come una malattia che è trattata poi con una medicazione farmacologica specifica, nonostante il fatto che la causa che è all'origine dei sintomi stessi rimane completamente ignota e assolutamente non chiarita da prove sperimentali.

Ho constatato ripetutamente che le cure farmacologiche servono solo a soffocare i sintomi, a proposito di casi di depressione, ancora sto constatando attraverso un paziente la sua sofferenza e come abbia bisogno di esprimere la sua infelicità.

Questo processo di associare i sintomi con le malattie è stato ripetuto con ogni categoria diagnostica, raggiungendo quella che costituisce forse la falsità più grande di tutta la psichiatria, vale a dire la creazione del Manuale Diagnostico e Statistico (attualmente nella sua quarta incarnazione sotto il nome DSM-IV), che si puo definire la bibbia della psichiatria moderna.

I disordini mentali, vengono definiti negli specifici capitoli contenuti ed individuati dai sintomi rispettivi elencati nel DSM.

Così le malattie mentali sono associate direttamente con i sintomi. La bellezza perversa di questo schema è che se si eliminano i sintomi di un paziente, anche il il disturbo viene eliminato.

Per quelli che fanno psicoterapie serie con i pazienti, questo manuale è del tutto inutile, perché per me è semplicemente irrilevante che nome viene dato ad una particolare serie di sintomi.

È un mito assoluto creato dalla psichiatria moderna che questi disordini esistono davvero come entità distinte che hanno una causa ed un loro trattamento specifici.

Questa è essenzialmente una impostura pseudo-scientifica che è scaturita dal desiderio della psichiatria moderna di emulare la scienza medica moderna, infatti nonostante l'esistenza vera e reale della sofferenza psichica a causa della sua stessa natura esistenziale essa elude la possibilita della dissertazione medica attorno ad essa.

Nonostante le sue limitazioni ovvie, il DSM-IV è divenuto la base per l'addestramento psichiatrico e la ricerca. I pazienti stanno soffrendo qualcosa di piu profondo dei sintomi.  I sintomi sono i segnali e gli indizi per indirizzarci ai veri problemi. Se si va per le spicce usando metodi sbrigativi cavandosela con qualche psicofarmaco o suggerimento superficiale, si perde l'opportunità di aiutare un paziente in un modo più profondo.

La psichiatria moderna vuole inculcare ai pazienti il suo punto di vista: che il loro intimo più profondo e privato ora e un problema di competenza medica che deve essere trattato da medici psichiatri che elimineranno i loro sintomi e cosi essi potranno tornare ad un "funzionando normale".

Questo è più mostruoso che mai. Una delle teorie piu frequenti che dominano nel DSM-IV e la psichiatria moderna in generale, è l'associare la salute mentale col funzionando normale e l'adattamento.

C'è una incongruenza mal celata in questa specifica credenza l'utopia che allegramente annuncia che i nostri mali psichici sono primariamente biologici e possono essere rimossi dalle nostre vite senza difficoltà, secondo una concezione secondo la cui chi si adatta è più produttivo.

Quello che è più sinistro e completamente assurdo, chiaramente, è la negazione che i nostri mali psichici siano un riflesso diuna patologia di tipo culturale.

Infatti, questa psichiatria biologica e nuova può esistere solamente per una estensione dei suoi dogmi che può negare non solo alcune verità della psicoanalisi, ma anche le verità di qualsiasi critica culturale e sociale seria.

È poi non dobbiamo sorprenderci che questa psichiatria prosperi al momento in questo paese, dove tali rifiuti sono luogo comune e profondamente incorporati nella cultura media.

Resto continuamente stupito da quanti pazienti vengono da me e credono o vogliono credere credere che le loro difficoltà siano biologiche e possano essere alleviate da una pillola.

Questo avviene nonostante il fatto che la psichiatria moderna debba ancora verificare in maniera convincente il fattore genetico come causa biologica di qualsiasi singola malattia mentale.

Comunque, questo non ferma la psichiatria da fare affermazioni del resto non comprovate riguardo alla convinzione che la depressione come anche i cosidetti: disturbo bipolare (depressione maniaco-depressiva) l'ansia  l'alcolismo e una quantità di altri disordini siano sicuramente di origine biologica e probabilmente genetica , e che è solamente questione di tempo prima che tutto questo venga verificato.

Questo genere di fede nella scienza e nel progresso sta barcollando, da non considerare in maniera ingenua ma forse proprio un inganno.

Non c'è una vera prospettiva scientifica nella psichiatria biologica che è facilmente criticabile nelle sue credenze di base , con molti punti oscuri e mai chiariti come del resto accade per qualsiasi dogma.

Così, come non c'è una via facile per contrastare tenere a freno gli eccessi di qualsiasi dogma, o dimostrare come stia agendo fuori dalla scienza ma in un ambito ideologie culturali arbitrarie.

Il fenomeno dell'ascesa e la caduta del determinismo biologico in una determinata cultura probabilmente è molto interessante sarebbe capirne le cause ma andrebbe oltre lo scopo che questo documento vuole prefiggersi.

Non sarei corretto se volessi ignorare o trascurare i fattori economici che ovviamente hanno indirizzatoil movimento psichiatrico verso un approccio di tipo biologico.

Le industriue o società farmaceutiche attualmente sovvenzionano fortemente la ricerca psichiatrica e sono in modo crescente sempre più presenti nell'ambito di conferenze accademiche e psichiatriche.

C'è stata poca resistenza in questo campo , con qualche eccezione di protesta e questo sta avendo il suo ovvio effetto negativo.

È come se psichiatria, a lungo emarginata dalla vera scienza ed il resto della medicina a causa della sua natura vaga e non definita, ora si sta facendo forte rivalendosi in qualche modo si autoleggittima con la sua impostura, mentendo anche a stessa, ma così non ha la volontà e la forza per respingere la sua stessa degradazione.

Il fatto che istituzioni a carattere medico abbraccino e considerino una disciplina della medicina questa psichiatria nuova è un motivo abbastanza abbastanza serio per allarmarsi. Ugualmente si potrebbe dire di un fenomeno simile all'industria medica di tipo affaristico-aziendale prevista dalle assicurazioni che evidentemente piace per la sua risposta rapida e per il suo il semplicistico approccio a problemi clinici complicati. Quando parlo con una cura standardizzata dalle assicurazioni rappresentativa circa la cura di uno dei miei pazienti, loro vogliono invariabilmente sapere che medicazioni sto usando e poco altro, e spesso c'è un timore che non stia curando in maniera abbastanza aggressiva e determinata.

Si sta assistendo ad "un'industria del cottage" crescente fra psichiatria e assicurazioni nel difendere modalita terapeutiche con un tipo di cura da protocollo assicurativo, nonostante il fatto scontato che cosi si sceglie un sistema piu indirizzato verso il settore farmacologico meno costoso per le compagnie assicurative a danno di un tipo di assitenza psicoterapeutica piu complessa e meno dannosa per il paziente.

Questa pressione finanziaria verso un tipo di cura standardizzata dalle assicurazioni crea una pressione aggiuntiva che spinge ad indirizzarsi verso la psichiatria per cadere in una impostazione biologica e evitare approcci del trattamento più realistici.

Questo vuol dire nella sostanza che la psicoterapia, quella seria, ne sta facendo le spese. C'è stata così un'associazione tripla creatasi in alleanza tra questo tipo di psichiatria nuova, le "compagnie della medicina" e le assicurative sanitarie, ciascuna parte sostiene e rinforza l'altra nell'inseguimento di profitti e legittimità.

Questo vuole dire che i pazienti presi in questa morsa sono in modo crescente "superfarmacologizzati", ma con un accesso negato alla psicoterapia e diagnosticando disordini fittizi, lasciandoli probabilmente peggio nel lungo periodo.

Sta divenendo molto deprimente ascoltare le argomentazioni di psichiatria moderna. Infatti, è divenuto molto imbarazzante per me. Si ha l'impressione molto chiara che i pazienti siano divenuti macchine da cui estrapolare di sintomi biologici, del tutto disconnesse dai resoconti delle loro vite correnti e passate. Questa dissertazione pseudoscientifica è scaturita dall'insicurezza e dalla falsa pretesa di rigore scientifico, creando una illusione di obiettività, un balzo inevitabile del progresso oltre la soggettività senza speranza per la psicoanalisi.

La psicoterapia è congedata o al massimo è relegata a terapeuti che non sono medici. Non ho davvero obiezioni alla vera scienza medica propriamente detta, se, per esempio, può aiutarmi a prendere le migliori decisioni per la cura delle malattie organiche, o può sviluppare cure nuove e migliori. Ma in psichiatria biologica in generale non ha consegnato una sola prova delle sue pretese grandiose e utopistiche, come la farmacopea di oggi in campo psichiatrico è completamente inadeguata ad indirizzare verso una profonda e vera comprensione dei complicati casi clinici che io affronto ogni giorno.

Tutto questo non dovrebbe essere così terribilmente sorprendente, dato quello che ho delineato in questo articolo. Non ci sono farmaci che possano sostuire l'impegno verso i pazienti a capire le loro esperienza ed il loro vissuto, volendo essere più espliciti faticare per capire le origini della loro pena, a volte inconfessate la frammentazione e la confusione ricollegando ansieme gli elementi utili a capire i pazienti.

Pazienti che ora ai nostri giorni non stanno soffrendo per malattie biologiche. Quello che purtroppo vedo generalmente sono pazienti che patiscono violenza corrente o passata, perdite affettive traumatiche perdita di potere o del controllo sulla loro vita e gli effetti della frammentazione culturale, dell'isolamento e dell'impoverimento che sono specifici di questa cultura e di questo tempo.

Come questo si possa manifestare in individui diversi è assolutamente specifico e soggettivo; perciò, si dovrebbe respingere qualsiasi tentativo di generalizzare o classificare, come questa pseudoscienza ci costringe a fare. Una volta che si scende verso la strada della generalizzazione, si ha gia cessato di ascoltare il paziente e la ricchezza delle loro vissute esperienze.

Sfortunatamente quello che vedo tutti i giorni sono i danni di questa psichiatria biologica e cosidetta nuova, come in certi pazienti che spesso vengono da me dopo molti anni di trattamento sulle spalle. Pazienti che sono stati stati diagnosticati come portatori di squilibri chimici nonostante il fatto che nessuna prova esista per sostenere tale ipotesi, e che non c'è nessuna vera concezione o criterio scientifico atto a stabilire quale sia un equilibrio chimico corretto.

Pazienti con anni di sperimentazione farmacologica sulla loro pelle eccetto la quale hanno fatto altra terapia si trovano ad essere definiti come pazienti cronici con un cattivo funzionamento organico-biologico del cervello. Questa identificazione del paziente come individuo biologicamente-danneggiato è uno degli effetti più distruttivi di tutta la psichiatria biologica. Al livello di singoli pazienti con differenti problemi individuali questo vuole dire si sono fatti un enorme numero di errori diagnostici, e si sono erroneamente curate moltissime persone rendendogli impossibile esprimersi e controllare le loro identità personali ed anche le loro stesse vite. Se la psichiatria volesse riguadagnare una qualsiasi sembianza di legittimità e integrità, dovrebbe spogliarsi di tutte le false pretese scientifiche e umilmente sottoporsi al faticoso ma sempre urgente compito di ascoltare i pazienti al livello individuale con pazienza e intelligenza.

Solamente allora noi potremmo avere il diritto di dire qualcosa su di loro che abbia un vero significato anche in senso scientifico oltre che umano. Invece chiunque dissenta da loro per scelta o per natura scivola inesorabilmente nel gruppo dei diversi e viene considerato ammalato, ed è definito e classificato così da tale "scienza medica" ed è poi soggetto a gestione sociale ed ad un tipo di controllo forzato.

La psichiatria da sempre ha assolto , questa funzione sociale, come mirabilmente mostrato da Foucault ed altri. Comunque, questa psichiatria moderna, sotto la sembianza di autorità medica e scientifica legittime ha superato tutti i tentativi fatti in passato da altre forme di psichiatria di identificare e controllare il dissenso e le differenze individuali.

Ha fatto questo infiltrandosi anche al livello culturale nella psicanalisi, un psicanalisi già vulnerabile a qualsiasi genere di disquisizione medica, a tal punto che ora è una nozione culturale diffusa e generalmente accettata che la depressione sia una malattia causata da un presunto e mai dimostrato squilibrio chimico.

Ora quando una persona è depressa, per esempio, potrebbe leggere questo o interpretarlo come un segnale che ci potrebbe essere un problema nella sua vita che avrebbe bisogno di essere guardato piu a fondo o indirizzato meglio verso una soluzione.

La persona sofferente potrebbe mettere in dubbio le sue scelte di vita, o mettere in dubbio per esempio le istituzioni che lo circondano. Le persone in questo stato potrebbero cambiare il loro personale modello di approccio culturale ai problemi che potrebbe condurrli potenzialmente ad un reale miglioramento. Invece identificano se stessi come malati e si sottopongono alla "cure" di uno psichiatra che promette loro di guarirli farmacologicamente dalla depressione e che possono ristabilirsi e continuare a rimanere padroni delle loro vite, così con una pillola.

In sostanza , si stanno ridefinendo i molti significati di infelicità classificandola come malattia. A mio avviso questa è una catastrofe culturale che mi lascia in uno stato di costernazione; Non voglio essere frainteso o suggerire l'idea che la psichiatria debba essere biasimata solamente per questo motivo, dato come è vasto e mistificante ormai il suo influsso.

Comunque, penso anche che la psichiatria non solo non respinse il suo ruolo ingiustamente repressivo, ma davvero lo sta adempiendo con orgoglio mal riposto ed una considerevole falsa sicurezza di se e malafede.

Sono stupito in modo sempre piu crescente quando vedo come il paziente medio non sia in grado di reagire od essere consapevole delle tante articolate quanto false ragioni che gli vengono attribuite come causa per la sua infelicità, e come sia facilmente ingannato e quanto prontamente accetterà una diagnosi medica e relativa soluzione farmacologica se si troverà di fronte ad uno psichiatra meschino.

Questa è una dipendenza culturale da una malata autorità medica. Ci sono pazienti che lottano questo genere di etichettazione e sbrigativa definizione definizione e continuano a cercare ed a chiedere ulteriori chiarimenti , ma nella mia esperienza personale questo non è molto frequente.

C'è un soffocamento culturale che spaventa viene negata ogni possibilità di dissenso, c'è una mancanza di senso critico si evita di farsi domande anche molto ovvie come quella: che origine ha questa sofferenza?

Oppure quale è il mio scopo? La psichiatria moderna ha senza scrupoli partecipato a causare questa patologia per la suo propria affermazione ed aumentare il suo potere.

È un moda e l'atteggiamento culturale, non il problema scientifico, ad essere pericoloso questo è il mio parere perchè molti americani intelligenti diffidano gia da tempo giustamente di questa psichiatria nuova e suo Utopistico illudere gli altri di poter raggiungere la felicità attraverso il progresso medico.

Quando si leggono le cartelle cliniche psichiatriche, si avverte un pericoloso e quasi frivolo atteggiamento teso a dichiarare nuove scoperte di questo settore usurpato alla medicina che dichiara di avanzare, e che io invece vedo come quanto di piu falso ed irresponsabilmente esagerato.

Detto questo, devo dire che quella che sto difendendo io è una psichiatria che al contrario si dedica umilmente al compito di ascoltare i pazienti in un modo che gli altri professionisti della medicina non possono fare. Questo vuole dire prestare seria attenzione al resoconto recente e passato di un paziente senza tentare di controllarlo, manipolarlo o lo definirlo (relegandolo in un'angusta classificazione).

Da questa posizione uno psichiatra può meglio assistere il paziente ed avere modo di porre domande attinenti la sua vita e la sofferenza che prova e capire da dove vengono . La diagnosi dovrebbe giocare un ruolo minimo e secondario , dato quel poco che si sa su cosa queste diagnosi si basino e quindi significhino veramente. Una psichiatria più benigna, se anche fosse possibile nel clima culturale di oggi, dovrebbe riconoscere il grande potenziale e reale pericolo degli usi e abusi di potere se deve divenire un mezzo di controllo sociale e normalizzazione.

Come ho sottolineato in questo articolo, questi abusi di potere sono sempre giustificati con motivazioni pretestuose e sono tuttaltro che ovvi , ed il loro riconoscimento richiede pensiero rigido e una buona coscienza critica.

Lo psichiatra gioca un particolare ruolo nelle fantasie culturali e individuali, e uno psichiatra intelligente e capace deve essere consapevole della complessità di queste fantasie se vuole agire al di fuori di queste in una posizione neutrale e svincolata da queste proiezioni e fantasie.

Questo richiede davvero consapevolezza morale da parte di qualsiasi psichiatra che desideri agire intelligentemente ed in maniera deontologicamente corretta. L'obbiettivo di tutto quello che è stato detto fin'ora vuole essere quello di porre i minimi presupposti necessari a far si chè tutto il settore della psichiatria inverta la sua rotta ed esca dal suo stato di degradazione attuale. Quello che è più essenziale allo stato attuale è che gli psichiatri e gli altri clinici si indignino contro l'ideologia nota come psichiatria biologica.

Dott. Kaiser opera privatamente a Chicago ed è affiliato all'Ospedale dell' Università di Northwestern.

Commenti   

+3 #2 Anna 2013-12-14 02:21
Sono d'accordo, ma soltanto su alcuni punti. Non si può negare l'esistenza di certe patologie psichiche, e dire che la diagnosi è l'ultima cosa da tenere in considerazione è una cosa pericolosissima, tanto quanto l'abuso di farmaci prescritto da QUEGLI psichiatri non-professionali, manipolativi e superficiali!!! È tristemente famoso il caso di troppi psichiatri che buttano la diagnosi a mare, e allo stesso tempo anche le circostanze di vita della persona che sta tentando di farsi curare. Sono pienamente d'accordo con l'autore dell'articolo quando dice che la maggior parte di coloro che ""praticano"" la psichiatria biologica siano degli incompetenti totali, controllanti e manipolativi. Ma questo li porta infatti a: 1) non discutere mai la diagnosi col paziente e tenerlo sempre nella totale ignoranza
2) avere il concetto MOSTRUOSO che la diagnosi debba essere ultima e scartata, sostenendo che le patologie mentali non esistono. Parecchi sofferenti di disordine bipolare, al quale questo tipo di depressione non era stato diagnosticato per superficialità terapeutica, sono finiti suicidi o indebitati fino all'osso. È chiaro che quando una persona ha dei problemi di vita costanti, soffre molto a causa di problemi esterni con la società e problemi personali, rischia una cronicizzazione della propria depressione; queste cronicizzazioni di stati di sofferenza interiore, si traducono nelle famose "patologie mentali". La verità sta sempre nel mezzo. Uno psichiatra serio non prescrive farmaci in modo abusivo, per sedare sintomi senza interessarsi nè della diagnosi, nè dei problemi di vita del paziente. Ma al giorno d'oggi - su entrambi i fronti, psichiatria o antipsichiatria - i veri professionisti sono più rari delle mosche bianche.
(.......)
+1 #1 Alberto di Bergamo 2012-01-09 18:28
Ecco uno psichiatra che dice la verita

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