Umorismo

Logica vulcaniana

alt

Per i profani, il simbolo di Star Trek è rappresentato dal signor Spock. Per i fan, il simbolo della saga è il motto “Lunga vita e prosperità”. Cioè qualcosa che si rifà ai Vulcaniani. Sono loro l’anima della serie fantascientifica, poiché essi incarnano il fascino enigmatico dell’alieno.  Ciò che distingue le due razze è soprattutto l’espressione delle emozioni. Un vulcaniano non può ridere altrimenti le emozioni lo ucciderebbero.

L’incapacità dei vulcaniani di ridere è ciò che più li distingue da noi umani. Una distinzione cruciale: sulla Terra l’unica specie animale che ride è quella dell’homo sapiens.

 

L'emozioni e le passioni

Una specie intelligente che non ride è quanto di più alieno si possa immaginare, perché la capacità di ridere è uno dei tratti distintivi principali degli esseri umani. I Vulcaniani possiedono il senso dell’umorismo ma non ridono mai: in questo modo si sottolinea la loro totale diversità dall’essere umano.  In generale, si dice che i Vulcaniani non hanno emozioni. In realtà essi hanno emozioni, ma non le esprimono, e cercano di dominarle e di sottometterle. Quelle emozioni non sono eliminate ma semplicemente “rimosse”, nell’accezione freudiana del termine.


I Vulcaniani rimuovono le passioni in modo cosciente, e tuttavia - così come per gli umani - non le eliminano ma le soffocano, le nascondono. Questa rimozione non può che provocare inevitabili manifestazioni di disagio, che minano alla base l’esistenza stessa di un vulcaniano. Per tale motivo, queste emozioni debbono periodicamente venire alla luce, inevitabilmente in modo violento. «Struttura, logica, funzione, controllo. Una struttura non può reggersi senza fondamenta. La logica è il fondamento della funzione. La funzione è l'essenza del controllo. Io possiedo il controllo. Io possiedo il controllo»: è questa una formula vulcaniana per riportare l’equilibrio nella propria coscienza.


Nella nota concezione freudiana, l’essere umano è dominato da tre istanze: l’Es è l’istanza delle passioni elementari, della libido; l’Io è l’istanza della coscienza sensibile e pragmatica; il Super-Io è l’istanza che interiorizza le norme morali esterne e tende a sopprimere l’Es. La razza vulcaniana nel corso del processo di civilizzazione ha dovuto imparare a reprimere le passioni in favore di una rigidità totale. Lungi dall’essere quindi uno spontaneo processo evolutivo, il raggiungimento di una totale assenza di manifestazione delle emozioni è un prodotto sociale.


Tuttavia, un Super-Io dominante dovrebbe per forza di cose creare un Io debole, con la conseguente incapacità del vulcaniano di avere un proprio pensiero autonomo. I vulcaniani non sarebbero diversi dai Borg, esseri che fanno parte di una collettività tenuta insieme da codici rigidi e che, come apprendiamo, eseguono i dettami della loro Regina, manifestazione del Super-Io, che porta ordine nel caos. Così non è. I vulcaniani semmai sono dominati da un Io fortissimo, che permette loro di avere una visione del reale estremamente pragmatica e logica. Dobbiamo dunque ritenere che i Vulcaniani abbiano raggiunto uno stadio superiore a quello raggiunto finora dagli esseri umani, una fase in cui a una repressione dell’Es da parte del Super-Io segue una fase di fortificazione dell’Io rispetto alle due istanze conflittuali. 

 

La logica
La Logica è la base del comportamento di questa civiltà. Cosa intendono essi per logica? Il significato del termine idiomatico vulcaniano è “verità reale”. Ciò che la logica fa è attenersi alla realtà dei fatti e di qui giungere ad affermazioni vere scartando tutto ciò che è falso. I Vulcaniani riprendono in pieno l’Empirismo logico sviluppato dal Circolo di Vienna tra gli anni ’20 e ’30 del XX secolo. La verità si basa su proposizioni che sono valide solo se empiricamente verificabili. Come disse Wittgenstein: «Un enunciato non esprime che ciò che è verificabile e null’altro al di fuori di questo». Eventuali proposizioni metafisiche, come “Dio esiste”, non possono essere verificate empiricamente e dunque ‘non hanno senso’. Un vulcaniano direbbe che sono ‘illogiche’. Il Primo Assunto di Kir-kin-tha, alla base della logica vulcaniana, è: “L’irreale non esiste”. Così depurata da legami morali, etici, metafisici, tradizionali, la mente vulcaniana è perfettamente razionale, e non c’è in essa niente che non sia logico. Ad esempio, Spock si sacrifica per salvare l’Enterprise, perché le esigenze dei molti valgono più di quelle di pochi, o di uno; non è una proposizione morale, questa, ma una proposizione logica: sovrapponendo le esigenze di molti, la somma è evidentemente maggiore di quella delle esigenze di pochi e dunque è matematicamente superiore.

Con l’affermazione della logica, i Vulcaniani hanno superato il nostro livello evolutivo in quanto civiltà, sviluppando Io forti e pragmatici. Tuttavia il loro comportamento non si basa esclusivamente sulla logica: come ha avuto modo di dire lo stesso Spock, «La logica è solo l’anticamera della saggezza, non il suo epilogo». La logica è la base del loro vivere civile, ma questo va integrato con altro: in primis con la filosofia dell’IDIC, acronimo del concetto di “infinite diversità in infinite combinazioni”. E’ l’etica vulcaniana. 

 

L'etica
Dopo la logica può subentrare il giudizio etico. Alla base dell’etica vulcaniana non c’è nessun credo religioso, metafisico o tradizionale. C’è l’IDIC. In base a questo concetto, i Vulcaniani preservano la diversità e la considerano motore del mutamento. Un’idea non certo nuova nella filosofia umana che porta all’Aufhebung, alla sintesi che supera le contraddizioni mantenendo le differenze. In un universo popolato da migliaia di razze e civiltà, solo un’idea come questa può superare gli inevitabili contrasti che ne scaturiscono: i Vulcaniani hanno dato vita alla Federazione dei Pianeti Uniti, una federazione appunto, e non un Impero come hanno fatto i loro simili Romulani.

 

Un’etica simile ha permesso ai Vulcaniani di superare le violentissime lotte interne alla loro civiltà, e si può ben immaginare come una simile idea aiuterebbe a superare tanti conflitti nella civiltà umana. Diversamente dalle teorie funzionaliste della società, che la considerano immutabile perché legata a norme morali innate e universalmente valide, la teoria dell’IDIC valorizza il mutamento sociale e favorisce lo sviluppo di personalità aperte e non tradizionaliste, che accettano la diversità. Una personalità con Io forte non può che accettare una simile idea, laddove una personalità con un Io debole, che accetta l’autorità pre-costituita, non metterà mai in dubbio la realtà esistente che considera valida perché creata da forze sociali superiori. I Vulcaniani non sono positivisti, ma illuministi: il dubbio in loro è dominante, tutto è probabilità statistica e teoria da verificare, non esistono concetti assoluti ancorché logici. I Vulcaniani non tendono alla globalizzazione, all’appiattimento delle culture, ma a una universalizzazione selettiva, che porti tutte le civiltà a giungere ad un certo grado di conoscenza scientifica e tecnologica e a un certo livello di benessere garantendo il rispetto delle peculiarità culturali, sociali e morali alla base di queste civiltà.

 

La metafisica
In una struttura così perfettamente razionale un concetto come il Katra può apparire del tutto stonato. Il Katra è “tutto ciò che non è fisico”, “lo spirito vivente”, “la vera essenza” di un vulcaniano. Ma l’anima è qualcosa la cui esistenza non può essere sottoposta a verifiche empiriche. Quindi il Katra non può essere l’anima che intendiamo noi esseri umani, la quale è per definizione incorporea e ineffabile. Alcuni, partendo dall’analogia fonetica tra Katra e Karma, hanno dimostrato come il concetto sia molto simile a quello dell’anima nelle religioni orientali. Non va dimenticato che i Vulcaniani provengono da un passato di superstizioni e tradizioni ancestrali, e che anche dopo la diffusione della filosofia logica di Surak apparati tradizionali sono rimasti inalterati, come dimostra la cerimonia del kal-if-fee tra due soggetti in fase di scombussolamento emotivo, che si scontrano per il possesso della donna.

 

altCercando di spiegare invece il Karma da un punto di vista razionale, si può fare affidamento sulla definizione che del rituale di trasferimento del Karma tra due soggetti è data in una puntata di Deep Space Nine: «sostituzione dello schema sinaptico». In pratica, quando Spock trasferisce il suo Karma al dottor McCoy, trasferisce la sua memoria inscritta nelle sinapsi del cervello. «Tutte le percezioni, i ricordi, i pensieri e le esperienze di ogni essere umano (sia esso terrestre o vulcaniano) vengono immagazzinate nel cervello in lunghe catene di RNA, le cosiddette "tracce mnestiche". È questo il meccanismo della memorizzazione. In definitiva, noi non siamo altro che una serie di registrazioni fatte su un supporto di basi azotate immagazzinato nel nostro cervello. Ed è, crediamo, proprio la personalità creata da questa "banca dati" di RNA, ciò che i Vulcaniani chiamano katra». Nella concezione umana, quando l’anima abbandona il corpo l’organismo non vive più. Questo perché l’anima è il soffio vitale, lo pneuma greco che conferisce vita a un corpo inanimato. Nella visione vulcaniana, il katra non è altro che la memoria, il sapere di un soggetto.


Si può cercare di dare un’altra definizione di Karma che esuli da quella prettamente razionale ma che si discosti anche da quella di anima. In particolare, il Karma può essere messo a confronto col concetto di “energia orgonica” proposto da Wilhem Reich. Discusso psicoanalista autore di numerosi celebri testi sulla sessualità e il suo ruolo nella società (esempio centrale è Psicologia di massa del fascismo), Reich tra il 1936 e il 1940 affermò di essere giunto alla scoperta di questa energia orgonica, «un’energia cosmica primordiale, universalmente presente e dimostrabile visivamente, termicamente, elettroscopicamente, oltre che per mezzo del contatore Geiger-Muller. Nell’organismo vivente: bio-energia, energia vitale»

 

Del tutto certo della fondatezza di questa scoperta, Reich fondò negli USA l’Orgon Institute e sottopose diversi pazienti a terapie all’interno di “accumulatori di energia orgonica” che avrebbero dovuto curare ogni sorta di malattie. Il governo americano lo accusò di frode, condannandolo a due anni di carcere, dove morì. Non è questa la sede per discutere della fondatezza della scoperta di Reich, sulla quale si nutrono non pochi dubbi. Tuttavia, se l’energia orgonica esistesse, questa sarebbe il Karma vulcaniano. Un concetto del tutto simile a quello della Forza in Guerre Stellari. Mentre la Forza (e l’energia orgonica) penetra tutti gli organismi viventi, il Katra è proprio dei soli Vulcaniani. 


Quella vulcaniana resta in sintesi una metafisica razionalizzata. In questo senso va spiegata anche la contraddittorietà di cerimonie e rituali tradizionali all’interno della civiltà di Vulcano, come è anche il Pon-farr, cioè il periodico esplodere (ogni sette anni circa) della libido repressa nei soggetti. I Vulcaniani hanno semplicemente consolidato un rituale sociale per esprimere le loro emozioni, in modo da canalizzarle in gesti e formule tipiche che anche in questo razionalizzino l’irrazionale. Anche la civiltà umana fa qualcosa di molto simile. Il funerale cristiano (ma in genere tutte le cerimonie funebri delle varie civiltà) è un rituale in cui l’emozione personale è mostrata al pubblico tramite regole ben precise, sulla base di una sorta di  linguaggio emozionale sociale. La funzione è quella di affrontare meglio il dramma individuale che deriva dalla morte di un proprio caro. Nel Pon-farr, i gesti e le formule rituali che ogni vulcaniano compie servono appunto ad affrontare in maniera schematica e logica un dramma difficilmente superabile dal singolo senza un aiuto sociale.


Dove sta l’importanza dei Vulcaniani per noi esseri umani? Non dimenticando che essi sono creazioni della fervida fantasia di Gene Roddenberry, e poi in seguito dei vari sceneggiatori di Star Trek, dobbiamo comprenderne il valore esemplare che Roddenberry voleva esplicitare in essi. I Vulcaniani sono in parte ciò a cui dobbiamo aspirare, e in parte ciò verso cui dobbiamo rifuggire. La filosofia dell’IDIC dev’essere alla base del nostro agire sociae, così come la logica – intesa come epurazione di basi contraddittorie e irrazionali nella nostra interpretazione della realtà – deve portarci a costruire Io forti, e non Io deboli prodotti da Super-Io autoritari. In questo modo potremmo perfezionare il nostro essere senza violentare la realtà che ci circonda, ciò che è differente da noi. Al contempo dobbiamo rifuggire da un processo di civilizzazione che comporti una mera repressione della libido e in generale delle passioni umane, che sono ciò che ci distingue da tutte le altre creature viventi (e magari, in un futuro, scopriremo che ci distinguono anche da altre civiltà).

 

Tra uno Spock che tenta di abbandonare i suoi residui emotivi e raggiungere la suprema logicità, e un Data che tenta di abbandonare i suoi legami logico-razionali per giungere a una piena umanità, dobbiamo stare nel mezzo, raccogliendo la lezione di entrambi e facendo una sintesi che ne preservi la diversità di vedute.

 

Riassunto da Vale; "Logica, etica e metafisica Vulcaniana" . Tratto da QUI