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La Belva

la_belvaTitolo : La belva

Autore: Camelia Ciuban

Sottotitolo: Sono una maniaco-depressa contanta di esserlo

Formato: E-BOOK

Prezzo: da 4,99 €

 

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Quarta di copertina:

 

Il disturbo bipolare, o la malattia maniaco depressiva, è una patologia psichica a forte componente genetica, caratterizzata da alterazioni del tono dell'umore.

 

La belva è l'analisi introspettiva di una vita vissuta sotto il suo dominio, è il mettersi nuda in piazza e raccontare senza pudore il peggio di sé. Dai primi lievi segnali in età adolescenziale, all'esordio manifesto nella prima età adulta, passando per le complicazioni derivate da una diagnosi errata e fino alla totale comprensione della propria condizione, l'autrice percorre i momenti fondamentali ma anche i piccoli passi che ha dovuto compiere per imparare a vivere diversamente da prima. Per capire, in fondo, di poter scegliere tra vivere, sopravvivere o strisciare.

"Spassionatamente, tengo per la prima", scrive, sebbene "vivere scaraventati da un estremo all’altro da una forza interna difficilmente governabile, non sia il massimo nella vita. Ma per un maniaco depresso è la vita stessa. Una vita disperatamente tormentata e meravigliosamente intensa. Non devo pensarci se farei cambio con un’esistenza normale, senza sbalzi di umore, lo so già: mai. Mi va bene così. Comunque andrà a finire (e spero che finisca il più tardi possibile dato che, nonostante l’impegno, né io né altri siamo riusciti a togliermi di mezzo), non avrò vissuto senza accorgermene. Se per questo il prezzo da pagare è percorrere dei tratti nell’inferno, che vada così".

 

Recensione di bipolari.it

E' raro che qualcuno riesca a trasmettere con parole semplici o anche soltanto a trovare le parole giuste per descrivere ciò che significa vivere con un disturbo psichiatrico, in questo caso il bipolarismo.  Eppure Camelia Ciuban è riuscita pienamente in questo intento. “La Belva” è un libro autobiografico da leggere tutto d’un fiato. Qualsiasi spirito a lei affine si ritroverà senza ombra di dubbio in pieno, ma non solo:  l'autrice riesce a coinvolgere benissimo anche chi solamente si accosta a queste tematiche e a trasmettere un'idea precisa anche agli “estranei ai lavori”, a coloro che, per fortuna, non ne sono toccati, perfino a quelli che credono che problemi come la depressione siano 'sciocchezze' che si possono risolvere con la sola forza della volontà (purtroppo esistono ancora persone così).

Non è di madrelingua italiana Camelia Ciuban, infatti è di origine Rumena, ma nonostante ciò dimostra una notevole padronanza della nostra lingua. La lettura del suo ultimo libro “La Belva” è scorrevole, non annoia, fluisce serenamente pur trattando un argomento pesante, è tagliente laddove l’autocritica fa da padrona e fa sorridere spesso grazie all’approccio autoironico che, a tratti, caratterizza la sua scrittura.

Così come purtroppo spesso succede, la storia inizia con diagnosi e cure sbagliate rischiando di peggiorare una situazione già di per sé molto delicata. Non sono mancati infatti nemmeno tentativi di gettare la spugna e darla vinta alla belva per sempre ma:

“Accade spesso che la parola giusta, capitata nel momento e attraverso il canale giusto, porti in un attimo molta più consapevolezza rispetto ad anni di pensieri tortuosi e indefiniti. Ma questa benedetta parola giusta non arriva mai al primo tentativo. E nemmeno al secondo. Perciò: parlare, parlare, parlare, cercare di dire una e la stessa cosa in tutti i modi possibili, prendere in considerazione tutte le ipotesi che ti sbattono addosso, può essere un modo per capire meglio te stesso.”

Camelia, lungi dal dare tutto per scontato, illustra il suo personale percorso di recupero, sfatando il luogo comune, ancora in auge presso alcuni professionisti del settore, che le cosiddette malattie mentali siano delle malattie croniche, invalidanti e degenerative, ovvero che possano solo peggiorare con il tempo.

Questo significa dare autentica speranza a coloro i quali stanno ancora lottando duramente contro una diagnosi stigmatizzante e invalidante. Un percorso che tuttavia non ha soluzioni facili: niente ricette preconfezionate, tanta voglia di mettersi in gioco per rinascere ogni volta dalle proprie ceneri e soprattutto non smettere mai di farsi delle domande, di ricercare delle risposte e quindi nuove vie per raggiungere una sempre maggiore consapevolezza, tale da arrivare a dire: “sono una maniaco-depressa contenta di esserlo”.  Scoprire così alla fine che 'la belva' è più un animale da capire e da addomesticare piuttosto che da combattere o cercare di sfuggirgli.

“ La Belva? Pioveva la notte in cui l'ho cacciata. Con la forza implacabile del declino si staccò da me come le catene dal condannato, come il guinzaglio dal cane”.

 

Il libro può essere acquistato in formato e-book  (Amazon, iTunes, Google Play, IBS…) oppure in forma cartacea ordinandolo direttamente all’autrice  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o nella pagina FB del libro : LINK

 

 

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