Letture per riflettere

Thérèse Jacobs, I sentieri si tracciano camminando

EscursioniCammino per la strada, c'è una buca profonda nel marciapiede. Ci cado dentro. Sono perduta ... sono senza speranza. Non è colpa mia; ci metto un'eternità a trovare il modo di uscirne.

Cammino per la stessa strada, c'è una buca profonda nel marciapiede. Fingo di non vederla. Ci cado dentro di nuovo. Non posso crederci, sono di nuovo qui dentro.

Ma non è colpa mia; ci metto ancora un bel po' a uscirne. Cammino per la stessa strada, c'è una buca profonda nel marciapiede. Vedo che è ancora lì. Ci cado dentro, ... è un'abitudine, ho gli occhi aperti, so dove sono, è colpa mia. Ne esco immediatamente. Cammino per la stessa strada, c'è una buca profonda nel marciapiede. La aggiro. Cammino per un'altra strada.

Non scoraggiatevi se dopo un po' di tempo vi troverete cambiati di poco: tracciare un nuovo sentiero può essere un duro lavoro, i passi falsi e le ricadute nelle vecchie abitudini sono normali. Per sviluppare nuovi percorsi neuronali occorre tenacia e, all'inizio, uno sforzo cosciente. Datevi il tempo e vedrete aprirsi nuovi viali. (...)

Non possiamo piegare la vita alla nostra volontà: essa è come è. Anche gli altri hanno il loro viaggio, il loro sentiero da percorrere. A dispetto dei nostri sforzi più grandi, esistono il fallimento, il tradimento, la malattia, la perdita. Sono in mano nostra solo i passi e le scelte che facciamo. (...)

L'impermanenza è connaturata alla vita. Possiamo trovare pace in questo, sapendo di aver fatto tutto ciò che possiamo, ma dobbiamo ancora lasciar andare e ... vedere il mondo fluttuante ... una stella al tramonto,... una bolla in un fiume,... un lampo nel cielo d'estate,... il baluginio di una lampada a olio,... un fantasma, un sogno. Noi opponiamo resistenza all'impermanenza.

Rabbia, frustrazione, amarezza si susseguono; ondate di tristezza e di desiderio sconfinato che le cose siano di nuovo com'erano prima. Ansia per un futuro sconosciuto. Eppure sappiamo anche che al di là del lutto e della perdita c'è una luce che ci chiama. (...)

La compassione è partecipare con empatia alle lotte degli altri, senza assorbirne il dolore fino a lasciarcene travolgere. Se ci addossiamo la responsabilità della felicità di un'altra persona, possiamo fare ben poco. Vera empatia significa "prendersi cura per" invece di "prendersi cura di" altre persone. Possiamo assumerci la responsabilità solo di un'assistenza compassionevole, rispettando le scelte di vita dell'altro. (...)

Un cuore capace di felicità abbraccia tutte le persone e gli avvenimenti della vita, i trionfi come le pene. Quando la marea sale, ci rallegriamo della buona sorte, gioiamo del talento e delle benedizioni delle persone care. Quando scende, andiamo alla ricerca di senso, ringraziando per i doni che comunque abbiamo già ricevuto. Felicità è accettare ciò che abbiamo, sapendo che una persona che sviluppa felicità attira molti amici e vive con gli altri in armonia. La felicità contrasta la tendenza all'invidia, alla gelosia, all'autocommiserazione. Quando la marea del destino sale e scende, possiamo reagire con felicità o con amarezza. Perché non scegliere la felicità? (...)

Se puoi farci qualcosa, perché ti preoccupi? E se non puoi farci niente, perché ti preoccupi? La serenità ci fornisce la saggezza di saper distinguere ciò che possiamo da ciò che non possiamo cambiare. Invece di lasciarci paralizzare dall'ansia, dalla frustrazione o dalla disperazione per cose che sono fuori dalla nostra portata, possiamo imparare ad andare loro incontro con coraggio e amorevolezza. Quando ci troviamo di fronte a relazioni o circostanze che sfuggono al nostro controllo, può essere consolante meditare con frasi prive di giudizio: questo ci rende liberi di lasciar andare (ricorda la storiella taoista del contadino: "fortuna o sfortuna?Chi lo sa?") (...)

Una maggiore serenità ci permette di aprire la mente a nuove possibilità, di prendere in considerazione pensieri come "può darsi", di fronte al fallimento o alla delusione. Accettare un'altra persona così com'è ci dà pace. Certo, continuiamo a fare tutto il possibile per cambiare le cose in meglio; ma nel frattempo pratichiamo il lasciar andare ciò che non è sotto il nostro controllo. La scelta è: o così, o la pazzia. (...)

Preghiera della serenità: "Signore, dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso e la saggezza per riconoscere la differenza."(...)

La vita in salita e quella in discesa sono la stessa e questo è il mistero della via: un cerchio, una spirale, un viaggio infinito da se stessi agli altri per tornare a se stessi e avanti così ... alla ricerca di una saggezza più profonda e di un amore più grande. Che il vostro sia un cammino di gioia.