Libro degli ospiti

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Sofia domenica 04 agosto 2013 : Una storia .. una vita
La mia forse e una storia come tante....abusi nell infanzia nascosti, dimenticati che riaffiorano nell eta piu bella dove la vita deve essere divertimento e spensieratezza. A 21 anni mi trovo rinchiusa in ospedale con tanto di diagnosi.... pianti depressioni ...una vita distrutta; tutto cambia e ti ritrovi catapultata in un tunnel senza uscita....non è di questi che voglio parlare però  voglio parlare del dopo...dopo terapie sbagliate, medici sbagliati ...la risalita il cambiamento di rotta ....ho deciso a trent' anni a intraprendere una nuova strada, mi sono iscritta all universita e sulla mia strada ho trovato tanti bambini...quei bambini invisibili ed a pochi è dato il dono di vedere oltre quel piccolo problema a scuola...quei bambini che si aprono solo con chi sa cos' è la sofferenza ...quei bambini che sono il mio  scopo di vita e mi danno ogni giorno la voglia di   sorridere.. loro la mia luce in fondo al tunnel.
La mia nuova vita mi ha permesso di trovarmi oggi dall' altra parte della barricata e a contatto con psicologi di fama internazionale .... un grazie va però al mio psichiatra che ni ha permesso di realizzare questo grazie a una terapia che ti permette di fare una vita quasi normale .... perche con questa diagnosi bisogna conviverci e imparare a domarla
la mia nuova strada mi ha portato a trovarmi dall altra parte.

Raffaele mercoledì 02 maggio 2012
La mia storia è semplice. Non ritengo di essere un grande uomo, anzi so di essere un fallito. Si perchè i miei primi fallimenti sono state le relazioni avute nei confronti delle donne. Ora forse starei ancora in tempo per recuperare e lasciarmi andare ad una storia d'amore ma non mi interessa assolutamente.
Il perchè?
Semplice, sono nato fragile con carenze affettive e nell'età dell'adolescenza iniziò a presentarsi in me un disturbo borderline che poi col tempo si tramutò in bipolare. Nonostante ciò avevo una gran voglia di amare e quando conoscevo una donna donavo tutto l'amore che avevo. Però con il disturbo bipolare arrivava purtroppo anche la fase negativa e pertanto le donne che ho avuto anzichè fermarsi e riflettere su questi sbalzi di umore preferivano scegliere la deduzione più semplice che io avevo smesso di amare.
Morale della favola: mi mettevano le corna con il primo viziatello e figlio di papà e bulletto del ca**o.
Certo lui si che era un uomo; lui si che era un vero irrequieto a cui donare amore, sesso e sensualità; lui si che aveva coraggio. Certo, il coraggio di sfogare la sua cattiveria su poveri, soli, deboli, che se avrebbero reagito avrebbero anche dovuto fare i conti con i 100 amici del bulletto del ca**o.
Altra morale: Loro vivevano l'emozione del momento con il bulletto del ca**o, dopo aver ricevuto abbastanza rifornimento d'amore da me, che avevo donato loro nella fase iper. Lasciando me solo nella fase ipo a cucinarmi da solo l'emozione della mia forte angoscia. Pu***ne, avariate schifose.
Ma non finiva mica qui.
Dopo tornavano con la speranza che io dessi loro altro amore. E certo perchè quando tornava la mia fase iper bisognava attingere senza mai chiedersi il perchè di queste fasi iper e ipo.
Era più semplice nelle fasi iper che io fossi un viziatello belloccio figlio di mammà che aveva ricevuto tanto amore da poterne donare abbastanza a differenza del bulletto del cazzo.
Come è finita x me: vivo completamente solo in giro per il mondo, non mi fido più di nessuna, ne mi va di condividere più niente con nessuna dopo tutto quello che ho passato. Sono completamente solo in bilico a combattere per tutto il resto della mia vita, un pò per patologia e un pò per i traumi passati.
Per quanto riguarda le donne a cui ho donato tanto e i bulletti del ca**o con cui sono stato cornificato non sò per tutti com'è andata. Ma per alcune donne di queste so che come ho già detto sono diventate pu***ne avariate senza amore da cui ora scapperebbero anche cani e porci. Alcuni bulletti del ca**o ora sono diventati i più grandi cornuti ed insoddisfatti padri di famiglia; poveri figli mi dispiace che anche loro ne debbano pagare le colpe

Adriana lunedì 13 febbraio 2012
Miei cari, mi è appena stato diagnosticato che sono affetta da disturbo bipolare. Sono andata dalla psicoterapeuta perchè ho capito che da sola non ce la facevo....e così è saltato fuori che sono bipolare. Accetto questo mio stato e lo voglio capire e sviscerare fino in fondo, perchè vorrei riuscire a curarmi o almeno a convivere con questo mio stato senza prendere farmaci. Sono salutista, ci tengo all'intgrità del mio corpo e quindi....se devo prendere vitamine sono pronta ( ahahahahahah) ma se devo diventare dipendente da psicofarmaci....beh....vorrei farne a meno! Un bacio a tutto il mondo dei bipolari...che a quanto vedo, siamo tanti! Adriana

Adriano at sabato 24 dicembre 2011
ciao a tutti,
visto che è la vigilia di Natale ne approfitto per fare gli auguri a tutti! Come guarire da quello che definiscono disturbo bipolare?
chissà se qualcuno leggerà questo mio messaggio...
Voglio dirvi che il disturbo bipolare secondo me non è una malattia!
perchè dico questo a me nel 2006 è stato detto e diagnosticato un disturbo bipolare di tipo 1, ma vi dico una cosa e cioè come venirne fuori...
Sapete cosa è la coscienza vero?!
chi attraversa un momento difficile nella propria vita è perchè secondo il mio punto di vista e la mia esperienza è come se stesse tirando fuori la propria coscienza ed il proprio carattere... chi è irrascibile con gli altri, chi contesta tutto, chi non accetta consigli ecc. è perchè stà costruendo dentro di se quella parte che gli manca.
Perchè accade tutto questo?!
me lo sono chiesto per ben 5 lunghi anni...la risposta è semplice ma per chi lo passa difficile da afferrare. Il perchè è questo, la sensibilità che è parte di ognuno di noi ci mette in difficoltà sin dai primi anni di vita quando affrontiamo persone che crediamo più forti di noi o persone che crediamo superiori a noi, cosa vuol dire questo?! nel momento in cui una persona sensibile subisce un "attacco" da parte di qualcuno e tende a ritirarsi e a non dire nulla, cosa accade? che si accumulano situazioni negative che nel tempo che ci portano ad una visione distorta delle cose e della realtà... quindi questo vuol anche dire che il carattere della persona sensibile è soffocato e forse o si formerà col tempo o verrà soffocato per sempre.
Nel momento in cui le situazioni negative e gli attacchi prendono il sopravvento si perde di mano la situazione e si comincia a star male, in questo momento inizia un processo di crescita interiore(almeno parlo della mia esperienza personale e chissà forse molti si riconosceranno)ma con squilibrio è come se stesse accadendo una guerra dentro la persona. Passato il periodo nero che solitamente dura i primi 3 anni, e non mi riferisco prima della malattia(come la definiscono) ma dopo la malattia; superato questo periodo e dopo aver preso coscienza delle situazioni e della vita in generale allora si può passare allo step successivo cioè alla fase dell'eliminazione dei farmaci(dicono di farlo sempre sotto controllo ma io di testa mia li ho sempre lasciati per conto mio(e per me dicevano che ero un caso disperato e che mi sarei dovuto curare per sempre).Potrebbe accadere che nell'eliminazione dei farmaci la notte non si dorme o si prende sonno in prima mattinata per poco tempo, quindi molto tardi con eventuali ricadute (io ho lottato sino alla fine e ce l'ho fatta (ho preso 4 ricadute nell'arco di 5 anni ma poi ho vinto io) ... Questo accade nei primi anni perchè l'organismo è abituato ai farmaci anche se dicono che non danno assuefazione.
L'altro step è quello di riuscire a prendere sonno vi sembrerà assurdo ma io ce l'ho fatta dando un comando alla mia mente con il solo pensiero, state tranquilli che prenderete sonno.
Stabilito il sonno c'è un ulteriore step da far combaciare con quello precedente e cioè quello dell'affermazione del carattere. Vi faccio un esempio se qualcuno vi dice un qualcosa e voi non lo condividete voi dite le cose come stanno anche con un no secco!e poi esprimente la cosa a modo vostro anche se è contraria. Io penso adesso che anche a costo della mia vita o a costo di alzare la voce se ho ragione o mi sbaglio devo dire la mia e adesso di questa cosa non riesco a farne a meno.
Quindi questo è quanto per venirsene fuori...
Tanti auguri!!

MARIA PIA venerdì 16 dicembre 2011
sono la mamma di gianluca vorrei capire come poterlo aiutare concretamente si sente oppresso dal mio volerlo tornare ad essere la bella persona che conoscevo prima di vederlo trasformato in mr hide un qualcuno che si comporta come un troglodita ce l'ha con tutti e' molto violento verbalmente se contraddetto non sente le ragioni di nessun alto se non le sue e non sta mai alle regole, non da valore al denaro ,lo pretende spende quello che ha in gioco, multe , frequenta persone sballate e ha una vera propensione per donne che considera oggetti in sua balia , se lo rifiutano per il suo brutto comportamento le riempie di insulti secondo me il suo cervello va ad intermittenza e non capisce le conseguenze devastanti sui suoi rapporti sociali e su di noi ,la sua famiglia che rovina economicamente pretendendo ogno giorno soli,soldi,soldi... c'e ancora peggio lascio immaginare... come faccio a impedirgli di distruggersi e di distruggermi,vorrei per lui una vita normale fatta di amicizie vere di valori di cose semplici ma autentiche vi prego aiutatemi mi sento abbandonata dagli altri che non capiscono fino in fondo perche' le loro vite sono su un binario diverso di normalita forse lui si rende conto di avermi delusa ma non vuole recidere il cordone ombelicale vuole continuare passivamente a vivere cosi' curandosi solo se obbligato non accetta nemmeno i consigli dei suoi amici piu' sinceri ma segue solo coloro che gli propongono sballi e droghe . perche' mi chiedo non ci sono aiuti alle famiglie che subiscono tutto questo, perche' nessuno tutela le madri e i padri da questi figli predatori anche se l'imput ha una causa endogena, se conoscete delle associazioni da poter contattare fatemelo sapere ho bisogno di non sentirmi piu' sola in questa battaglia che voglio vincere per me ma soprattutto per lui, per ridargli un futuro un sogno una speranzA DI INCONTRARE COME LUI VORREBBE QUALCUNO CON CUI CONDIVIDERE UN PROGETTO DI VITA, IMPOSSIBILE SE RIMANE COME E' ORA E NON SE NE RENDE CONTO PERCHE' SONO GLI ALTRI GLI SBAGLIATI.

OndaLunatica giovedì 24 novembre 2011
Come vi capisco il mio umore cambia peggio del vento, pensate che siamo in due in casa che siamo bipolari io e mio padre. Io ho le fasi più ravvicinate ad esempio, un paio di giorni prima sono carica di buoni propositi due giorni dopo mi trovo in piena notte in crisi di piano mista risata. Quando le fasi di ipomania di entrambi salgono, non vi racconto il macello che succede in casa...vorrei morire, vorrei non essere mai nata anche perché sento di essere io la causa di tutto questo malessere.

Suzanne sabato 12 novembre 2011
Salve a tutti! Sono una ragazza di 21 anni e non riesco più a capire cosa voglio dalla vita. Certo, detto così può sembrare abbastanza banale, soprattutto se pensate alla mia età e alla nostra società contemporanea, ma tenterò di essere più chiara. Passo lunghi periodi a letto, con una quasi incapacità di alzarmi e reagire. Mentre dormo mi accorgo di sognare la mia morte, per mano di altri, o di sognare di volermi suicidare (non il suicidio).
A volte, invece, capita che io non dorma la notte e in questi casi sono spesso molto più reattiva e euforica, soprattutto se sono costretta ad uscire di casa per seguire lezioni o altro.
Ciò che mi rattrista molto è che, in queste condizioni, non sono in grado di studiare e di fare ciò che più amo, se non in rarissimi casi, perché, se questo si può definire disturbo bipolare, le mie crisi depressive sono molto più frequenti e lunghe rispetto alle crisi di mania.
Non sono in grado di capire, da sola, come affrontare questa cosa, nonostante siano molti anni che tento di farlo, ma, quel che forse è peggio, è che la mia complicatissima situazione familiare non permette ai miei cari di capire cosa mi stia accadendo, perché sono troppo impegnati a badare ai problemi, ben più importanti, che si devono affrontare in casa.
Avete qualche consiglio da darmi?
Grazie!

Ada lunedì 07 marzo 2011
Io non so quale sia il mio problema. Fin da piccina attraverso fasi di depressione , a volte acuta, a volte abilmente mascherata. Cambio umore ripetutamente, prima che io me ne possa rendere conto. L'incomprensione, poi..è un macigno insopportabile. Ho paura di lasciarmi andare nei rapporti amorosi, ma non solo. Mi stufo subito. Di situazioni, di ambienti, di persone. In realtà quella di cui mi stufo sono io, solamente io. E allora tutto si allontana da me e io mi allontano dal tutto, perchè ho paura di fare del male, ho paura di essere incompresa, e ho paura di qualcosa d'indefinibile. E cosi rimango irrimediabilmente sola. E mi sento colpevole.
Esuberante ottimismo e struggente pessimismo si alternano,vanno e vengono e io mi ritrovo schiacciata.
cmq no so quale sia il mio problema.
Poi ho paura che i geni abbiano fatto la sua parte. Ho vissuto con un padre malato, non ho mai saputo quale sia stata la sua malattia: depressione, lieve schizofrenia, bipolarismo. Da giovane è stato in un istituto psichiatrico.19 anni, tentato suicidio e elettro shock. E' stata dura dover vivere con lui, e le cicatrice nell'anima e nel corpo non se ne andranno mai: a tratti un padre premuroso e amoroso e a tratti un padre e un marito violento, mostruoso.Era una persona strana, mi faceva compassione e rabbia .Che aria insatura d'insanità.
Ho tanta voglia di vivere serenamente, non ho 20 anni neppure, vorrei farmi aiutare. ma non posso. Non posso di certo permettermi uno psicologo o uno psichiatra.