Omeopatia unicista e DB
Omeopatia unicista e disturbo bipolare
Il disturbo bipolare rientra nel rango delle malattie croniche che, secondo la medicina tradizionale, sarebbero inguaribili e che richiedono l'uso a vita di adeguate terapie farmacologiche, sia nelle fasi acute che nei periodi di benessere.
Per quanto si senta dire che questo disturbo venga efficacemente "curato" dalla medicina tradizionale è bene fare alcune considerazioni:
- la terapia farmacologica, anche se continuativa, non esclude affatto l'eventualità di possibili ricadute;
- la terapia farmacologica non guarisce dalla malattia, possiamo dire al massimo che riesce (in maniera più o meno efficace) a controllarla;
- i pazienti che si rivolgono all'omeopatia lo fanno in genere sia perchè sentono gli effetti collaterali, spesso importanti, dei farmaci che assumono, sia perchè si rendono conto che il farmaco non aiuta a risolvere il loro problema (= guarire la persona) ma si limita a tenere sotto controllo in maniera sintomatica una situazione che è comunque destinata a rimanere tale e quale senza nessuna prospettiva di vera guarigione.
Il pensiero di Hahnemann (fondatore dell'omeopatia) è ben diverso.
La corretta terapia omeopatica ha un'azione profonda che mira alla risoluzione spontanea della malattia e al mantenimento dello stato di benessere generale della persona sia per quanto riguarda l'aspetto psicologico che quello fisico/costituzionale. L'obiettivo rimane certamente quello di far star bene il paziente diminuendo il più possibile l'uso di farmaci.
Si tratta di un percorso complesso in cui il paziente dev'essere veramente motivato a "cambiare strada" e spesso si ritrova abbandonato, criticato e a volte persino aggredito verbalmente sia dai familiari che dai conoscenti che non riescono/vogliono accettare la sua decisione..
L'omeopatia unicista (praticata da medici molto esperti) agisce anche in questi casi riequilibrando l'umore in maniera sana, dolce e naturale. Le ricadute sono possibili (come lo sono del resto con la terapia farmacologica) ma abbiamo rimedi che si rivelano spesso efficaci anche nel controllo della fasi acute. Soltanto in caso di mancato effetto di questi, generalmente in rari casi quindi, faremo ricorso all'uso di farmaci che dovranno avere solo finalità di controllo sintomatico d'emergenza e non di terapia risolutrice continuativa. Nel caso si debbano maneggiare farmaci psichiatrici è auspicabile manterere sempre i contatti con uno psichiatra di fiducia che sia aperto ad un'integrazione tra diverse metodiche e che collabori con il medico omeopata nell'"aggiustamento" della terapia farmacologica a seconda dell'evolversi delle condizioni cliniche del paziente. L’associazione della cura omeopatica con un trattamento psicoterapeutico può inoltre consentire una maggiore stabilizzazione dei sintomi.
Dott. Tancredi Ascani Medico omeopata unicista
Tratto da qui