Cause biologiche

Sindrome metabolica

La sindrome metabolica (obesità, dislipidemia, ipertensione)

A cura di Giuseppe Ruffolo

Sebbene è noto che i pazienti con depressione e disturbo bipolare possono sviluppare successivamente una sindrome metabolica, anche iatrogena (cioè conseguente a terapie psicofarmacologiche ad esempio con antipsicotici atipici), tuttavia è poco studiata l’associazione inversa.

Alcuni ricercatori inglesi si sono proposti di approfondire questo argomento e per tale motivo hanno condotto una ricerca su 5232 (uomini e donne), di età compresa fra 41 e 61 anni ed affetti da sindrome metabolica. I partecipanti sono stati valutati con scale specifiche sia per la depressione che per la sindrome metabolica, per la prima volta fra il 1991 ed il 1993, quindi 6 anni dopo.

Dalle analisi statistiche effettuate sui dati a disposizione è emerso che la sindrome metabolica, in entrambi i sessi, si associava ad un rischio aumentato per lo sviluppo successivo di sintomi depressivi (odds ratio 1.38); in particolare è stato rilevato che erano predittivi di depressione valori elevati di trigliceridi, obesità viscerale e livelli bassi di colesterolo HDL.

I ricercatori hanno infine sottolineato che saranno necessarie ricerche ulteriori volte a chiarire se, la prevenzione della sindrome metabolica (in particolare l’obesità e la dislipidemia), possa effettivamente ridurre il rischio successivo di depressione.


Tratto da: Diabetes Care, Dicembre 2008.


Disturbo Bipolare e comorbidità mediche

I dati da raccolti sono da considerare ancora preliminari, tuttavia sembrano confermare l’elevata prevalenza di specifiche condizioni mediche generali nei pazienti affetti da Disturbo Bipolare. Alcune di esse, come molte patologie metaboliche, possono essere favorite da particolari abitudini alimentari,dallo stile di vita e dalle terapie farmacologiche.

Un dato interessante è rappresentato dall’elevata prevalenza di patologie fisiche che, almeno apparentemente, non sono correlate direttamente ad alterazioni comportamentali o abitudini patologiche, come il caso delle malattie autoimmuni o allergiche che, nei nostri pazienti, non sono correlate alla gravità di malattia, ma alla comorbidità con disturbi d’ansia, quasi a formare un sottotipo specifico di disturbo dell’umore.

Sul piano clinico, la questione della comorbidità fisica nei disordini affettivi merita una grande considerazione, vista la frequenza con cui le patologie fisiche affliggono i pazienti bipolari, e la grande influenza che possono avere sulle scelte terapeutiche e sulla prognosi a breve e a lungo termine di questi pazienti.